Diario trevigiano
a cura di Franco Piol
BRUNA GENOVESE CERCA UN
POSTO TRA LE STELLE DELLA
MARATONA
Treviso, 12-11-2009 - Bruna Genovese torna in Oriente. Dopo quattro presenze a Tokyo (con la perla della vittoria nel 2004 e il bronzo del 2007 che le ha regalato la qualificazione olimpica), la trevigiana sarà al via della maratona di Yokohama, che domenica 15 novembre, all’alba italiana, debutterà con un cast stellare.
La sfida, sulle strade giapponesi, è bella che servita, con il duello tra la campionessa olimpica Costantina Dita e la vice Catherine Ndereba. Ma un’altra decina di atlete (compresa la russa Abitova, regina europea dei 10.000 metri) sembra in grado di inserirsi nella lotta per il podio. E anche la Genovese è pronta a giocare carte importanti.
Per l’azzurra è la diciannovesima maratona della carriera; la seconda del 2009, dopo il bronzo conquistato in primavera a Torino (2h30’51″ in una giornata molto difficile sotto il profilo metereologico).
“La condizione è eccellente – spiega la Genovese, partita per il Giappone lunedì insieme al tecnico Salvatore Bettiol -. Ad Albuquerque, dove ho trascorso tre settimane in ottobre, mi sono allenata bene: per la prima volta dopo alcune stagioni, ho svolto una preparazione tranquilla, senza problemi fisici. Sono molto fiduciosa”.
Riservata esclusivamente alle donne, la maratona di Yokohama si svilupperà su un circuito da ripetere tre volte, con partenza e arrivo a Yamashita Park, vicino al porto. Con il 2h25’28″ di Boston 2006, la Genovese ha l’ottavo tempo di presentazione, ma, tolte Dita, Ndereba e un paio di giapponesi come le gemelle Ominami, almeno una mezza dozzina di atlete si presenta con credenziali simili.
“Sarà una gara tutta da interpretare – continua la Genovese -. Mi aspetto che la Dita provi la soluzione solitaria, a costo di non arrivare al traguardo. Spero in un’andatura veloce, ma regolare: terrò d’occhio soprattutto la Ndereba, un’atleta che nei momenti importanti sa sempre cosa fare”.
Bettiol conferma: “Il tracciato è scorrevole, forse ancora più di quello di Tokyo. Bruna dovrà essere molto brava tatticamente, perché lo sviluppo della gara potrebbe non essere così lineare. In una maratona è sempre difficile fare pronostici, ma la preparazione è andata bene: a Yokohama, con un po’ di fortuna, potremmo vedere una delle migliori Genovese di sempre”.
Incontro di aggiornamento tecnico-
metodologico.
Relazionerà il Prof. Fulvio Maleville.
Si comunica che il giorno Venerdì 13/11/2009 alle ore 20.30 presso la sala riunioni del CONI in viale della Repubblica, 22 – 31020 Villorba TV (Centro Direzionale San Giorgio, strada ovest sopra A.C.I. ) si terrà l’incontro in oggetto.
Il CP e il Fiduciario Tecnico invitano tutti i Tecnici Provinciali, con particolare riferimento coloro che operano nel settore giovanile.
Argomento dell’incontro:
DAI PREREQUISITI ALLA
SPECIALIZZAZIONE
Come differenziare il lavoro nelle categorie
giovanili
(Esordienti/Ragazzi/Cadetti…Allievi)
Con questo intervento il Prof. Fulvio Maleville ci porterà a conoscere gli ambiti di lavoro che offrono una maggior variabilità di stimoli e fornirà le indicazioni per accompagnare i ragazzi nel lungo percorso che li porta alla specializzazione. La necessità di differenziare il lavoro nell’operare con le categorie giovanili è argomento di estrema attualità e trova compimento nella conoscenza dei percorsi di apprendimento che possono contribuire anche ad una minor dispersione atletica.
Dato il livello e il curriculum del relatore, la qualità della relazione, la tipologia dell’argomento, l’incontro è da considerarsi semplicemente imperdibile.
Si invitano cortesemente i Presidenti di società ad informare i loro tecnici con tempestiva sollecitudine.
Il Fiduciario tecnico Provinciale Il Presidente
Mauro Franzero Oddone Tubia
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In difesa dell’Antica Foresta
del Cansiglio
Casera e Forcella Palantina
Ancora una volta il Cansiglio chiede aiuto. Appuntamento per domenica 15 novembre 2009, ventiduesimo incontro di alpinisti ed ambientalisti a Casera e Forcella Palantina.

Il programma della giornata
ore 9:30 - Raduno a Pian Canaie
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ore 10 - Partenza
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ore 11:30 - Arrivo a Casera Palantina
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ore 13 - Partenza per Forcella Palantina
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ore 14 - Arrivo a Forcella Palantina
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ore 15 - Inizio ritorno
Diamo una mano al Cansiglio e alla sua Foresta, ancora una volta in pericolo. Dopo i disastri già fatti dalla regione Friuli, anche il Veneto ora vuole fare la sua parte ed ha deciso -così ha promesso più di un assessore veneto- che si farà il collegamento tra Pian Cavallo ed il Cansiglio-Alpago attraverso Forcella Palantina, con un grande impianto che potrebbe costare dai 25 ai 30 milioni di euro. Fermiamo questa ulteriore follia! Fermiamo lo spreco di decine di milioni di euro, tutti o in buona parte soldi pubblici!
Nessuno di noi ambientalisti si opporrà agli investimenti fatti in Montagna, se distribuiti equamente ed utili per dare l’avvio ad una politica di conservazione e sviluppo sostenibile. Non è accettabile invece spendere ancora tante risorse pubbliche solo per lo sci da discesa, non è un problema solo di costi: anche se si trovassero sponsor privati, quell’impianto è comunque inaccettabile poiché cambierebbe per sempre l’assetto naturalistico e paesaggistico del versante veneto del Monte Cavallo.
Da vent’anni le Associazioni ambientaliste del Veneto e del Friuli si stanno impegnando per la difesa dell’Antica Foresta del Cansiglio. Come non ricordare le prime azioni di informazione e sensibilizzazione da parte del CAI già all’inizio degli anni 80, la prima presenza in Val Salatis nel 1987, la marcia di duemila persone nel 1988, le macchine distrutte, le decine e decine di pneumatici tagliati, le trecento multe, gli oltre 30 milioni di lire spesi in gran parte dal WWF in una decennale causa legale per fermare l’iter di approvazione degli impianti di collegamento? Finora ce l’abbiamo fatta a stoppare, almeno in Veneto, chi vede nelle impattanti strutture dello sci da discesa l’unica via per lo sviluppo della Montagna.
Invece la regione Friuli negli anni scorsi ha continuato imperterrita ad investire, tramite la finanziaria a maggioranza pubblica PROMOTUR, cifre enormi per il turismo invernale fino all’ultimo stanziamento di 200 milioni di euro (triennio 2007/2009) per i suoi poli turistici invernali, dei quali ben 17 milioni di euro per il solo Pian Cavallo, anche in vista di continui ampliamenti. La non rielezione di Illy alla guida del Friuli ha permesso di salvare il Col Cornier, la Montagna Internazionale dei Ragazzi, ma ormai i danni sul versante friulano sono in gran parte già fatti e completati, come la “ristrutturazione” del vecchio impianto Tremol 2 trasformato in seggiovia quadriposto veloce, ristrutturazione fatta in quel modo nell’evidente prospettiva del collegamento con l’Alpago.
Ora tocca al Veneto, che non ha mai smesso di sostenere la necessità del collegamento: l’ultimo inverno di forti nevicate ha ridato fiato a chi ha sempre continuato a lavorare, giunta regionale dopo giunta, per arrivare al “colpo finale”. Così l’attuale assessore veneto agli impianti a fune, in occasione dei campionati europei di sci alpinismo, ha ribadito l’intenzione della regione di arrivare a realizzare un grande, costoso e “moderno” impianto tra Tambre-Colindes e Forcella Palantina. Dovesse passare il progetto, in Cansiglio non si parlerà più di Area Protetta ma solo di “demanio sciabile”. A chi sostiene, ingenuamente o disonestamente, che quell’impianto servirà soltanto a portare in inverno gli sciatori sulle piste friulane ed in estate i turisti del Pian Cavallo in Alpago ed in Cansiglio, chiediamo: è pensabile progettare un opera così costosa anche nella gestione, sicuramente l’ennesimo investimento pubblico che produrrà solo deficit e conti in rosso, senza avere la certezza che in qualche anno si riuscirà ad ottenere anche le piste dentro la Foresta del Cansiglio, cioè dentro l’area SIC e ZPS tutelata dall’Europa come punto della Rete Ecologica? QUELL’IMPIANTO VA FERMATO!
Lanciamo la proposta di una sottoscrizione per raccogliere fondi per azioni legali, pubblicazioni, diffusione di informazioni. Per poter difendere il Cansiglio servono ora migliaia di euro che le Associazioni, in questo periodo di crisi, possono dare solo in parte. Non diamogliela vinta e dimostriamo che l’Antica Foresta è un luogo importante per il Veneto e per il Friuli, da non lasciare nelle mani di chi propone un’idea di sviluppo ormai superata sia dalla crisi economica mondiale che dai cambiamenti climatici. Si ricorda che il Club Alpino del Veneto ha già aiutato economicamente; un aiuto anche piccolo di tanti servirà per fermare un grande spreco.
La sottoscrizione va inviata utilizzando il
conto corrente postale 61289203
oppure con
bonifico bancario IBAN IT39H0760111200000061289203
intestati a Mountain Wilderness Italia, specificando nella causale del versamento “per il Cansiglio”. ATTENZIONE! La causale va assolutamente indicata affinché il contributo inviato sia destinato esclusivamente alle azioni in difesa del Cansiglio.
Tutta la cifra raccolta verrà destinata, in accordo con le altre Associazioni ambientaliste, agli interventi per evitare questo inaccettabile progetto e per sostenere la necessità di creare in Cansiglio un’Area Protetta.
Mountain Wilderness Italia ha già deliberato un sostegno economico per questa campagna di difesa del Cansiglio, ora si tratta di raggiungere una cifra adeguata e con un aiuto anche piccolo da parte di molti riusciremo ad ottenere un grande risultato; chi verserà il proprio contributo verrà tenuto informato sull’andamento della sottoscrizione e sulle azioni intraprese.
Oltre al sempre incombente pericolo degli impianti da sci, non vanno dimenticati altri due problemi.
Siamo più volte intervenuti negli anni scorsi per denunciare i tentativi, soprattutto della provincia di Belluno, di portare i cacciatori ad abbattere i cervi dentro l’area regionale. Sicuramente la popolazione di cervi è in soprannumero, ma questo è anche il frutto della politica di non intervento per anni e anni, forse proprio con lo scopo di arrivare all’emergenza. Recentemente la regione Veneto ha stanziato 130.000 euro per rifondere gli allevatori del Cansiglio per la perdita di foraggio, destinato alle mucche, causata dal pascolamento dei cervi e per arrivare alle prime azioni di contenimento che ci si augura, così come chiediamo da anni, siano basate soprattutto sulle catture e gli spostamenti, almeno come tentativo iniziale. La caccia, anche se mascherata, deve rimanere fuori dalla foresta; il Cansiglio è tutto circondato da aree in cui la caccia è normalmente praticata, il problema del contenimento dei cervi va affrontato e risolto là.
L’altro problema è che è tornata ancora alla ribalta la proposta di una cabinovia tra Vittorio Veneto e il Monte Pizzoch, per portare in vetta decine di migliaia di turisti all’anno, sull’esempio di quanto già fatto sul Monte Baldo con il grande impianto di Marcesine, con la scusa, qui nell’area del Cansiglio, di diminuire il traffico privato sulle strade di accesso.
La proposta è bizzarra e sicuramente fallimentare anche dal punto di vista economico, ma non va sottovalutata. Per quale motivo portare tante persone su una cima dalla quale si gode sì un eccezionale panorama, ma che (per ora, almeno…) è priva di altri servizi se non un vecchio rifugio senza posti letto che può ospitare solo qualche decina di persone? E se quell’impianto dovesse essere approvato con la scusa di fermare le auto, dalla cima del Pizzoch si farebbe un altro impianto per portare i turisti in Pian Cansiglio? La proposta è impraticabile, oppure nasconde altri progetti di cui ancora non si parla ed è anche indicativo che si continuino a proporre sempre nuovi impianti a fune mentre nessun amministratore o politico parla più di Riserva Naturale Regionale, anche se più volte promessa.
Oltre agli sforzi e all’impegno da sempre impiegati da parte delle Associazioni ambientaliste ed alpinistiche, ancora una volta serve l’aiuto di tutti per poter consegnare alle generazioni future un patrimonio naturalistico, ma anche storico, non devastato dagli ultimi colpi di coda di un modo di concepire lo sviluppo che ormai appartiene al passato.
Mountain Wilderness Veneto
Ecoistituto del Veneto Alex Langer
WWF Veneto
CAI Veneto
Legambiente Friuli
LAC Veneto
Amica Terra
Amici Bicicletta Padova
LIPU Pedemontana Treviso
Paeseambiente
Ecohimal Italia
Circolo Legambiente Maserada Piavenire
Queste sono le adesioni fin qui arrivate, ultime notizie prima della marcia ed aggiornamenti di altre associazioni e gruppi aderenti.
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