Diario trevigiano
UN FESTIVAL DELLO SPORT A TREVISO
TESTIMONIAL TAGLIARIOL, DEL PIERO E GLI
OLIMPIONICI TREVIGIANI
“Un Festival dello Sport a Treviso. Alcune giornate di riflessione e confronto sul “come fare sport” a 360°, una kermesse che affronti tutti gli aspetti della disciplina sportiva: storici, culturali, tecnici, produttivi, di medicina e salute, nonché le sue connessioni con l’ambiente, il turismo e l’economia del territorio. È questa l’idea che sta maturando da tempo e che, visti i recenti successi veneti alle Olimpiadi, è il momento di lanciare”. Così esordisce Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso, illustrando l’idea di un nuovo progetto condiviso con il territorio. “Parlo di un vero e proprio Festival che possa rappresentare al meglio una delle maggiori peculiarità del nostro territorio, una manifestazione con la quale Treviso e la sua provincia possano identificarsi ed essere identificate – prosegue Muraro – Un po’ come avviene a Mantova con il Festival della Letteratura, a Lucca per la fiera dei fumetti, a Modena con il Festival della Filosofia o di recente a Parma con il Festival della Poesia.È sotto gli occhi di tutti che quasi il 50% delle medaglie ottenute dall’Italia in questa Olimpiade sono venete. La nostra regione, dunque, deve assolutamente ospitare un festival di questo tipo. E la sede non può che essere
E in questi giorni – chiude Muraro – mi è balenata un’idea: perché non chiedere alla pattuglia olimpica trevigiana, con in testa Matteo Tagliariol che ha regalato l’oro a Treviso, di diventare testimonial del lancio di questa iniziativa? Magari assieme al campione consolidato che è Alessandro del Piero”
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a cura di Simone Proietti
FORZA GIBI!
Dopo un anno infernale Giuseppe Gibilisco riparte da un’altra finale olimpica, ultima quella del bronzo di Atene 2004. Domani il campione siciliano darà tutto per conquistare un podio difficile ma non impossibile.
Un grande campione con la voglia di dimostrare a tutti il suo valore. Prima additato dai nostri organismi sportivi come appestato da doping senza mai esser stato colto positivo, poi lasciato a se stesso come se non fosse stato mai primatista italiano-campione del mondo-bronzo olimpico, quindi assolto da sospetti che rischiavano di tenerlo fuori per un biennio, alla pari di atleti effettivamente positivi o di chi non si è presentato per tre volte ai controlli antidoping come la britannica Christine Ohurougu, fresca campionessa olimpica sui 400.
Una pena che l’astista azzurro riteneva ingiusta e contro la quale ha combattuto sino alla sentenza liberatoria del Tribunale sportivo di Losanna.
Giuseppe Gibilisco alla fine non solo è tornato in pista ma è addirittura in corsa per una medaglia olimpica, agguantando la finale di salto con l’asta con i 5,65 saltati in un turno di qualificazione spietato che a visto uscire niente meno che il primatista mondiale stagionale e campione del mondo Brad Walker.
Assieme all’americano altri grandi come Burgess, Mesnil, Hartwig, Lobinger sono caduti nella trappola qualificazione, così per Beppe ora non resta che tentare quello che alla vigilia sembrava impensabile: provare a finire sul podio.
Lo sguardo determinato, un’azione decisa, la dedica al babbo, tutti segnali che Gibi è tornato quello di sempre, uno che ama la sua specialità ed i suoi tifosi, la gente che per tutti questi lunghi mesi ha creduto in lui. Siamo sicuri che proprio per gli italiani che non hanno voluto gettar fango sul suo nome semplicemente per un’accusa fondata su un sospetto, Gibilisco proverà in tutti i modi a fare lo “scherzetto” sulla pedana di Pechino.
Lo scherzetto a chi gli riserva tuttora una gelida indifferenza, a chi avrebbe preferito non vederlo più sulle piste, a chi gli ha voltato le spalle nei momenti difficili.
Per una medaglia servirà migliorare nettamente lo stagionale di 5,65, servirà sfidare la gravità come ci aveva abituato qualche anno fa, servirà il consiglio di colui che rimarrà sempre il suo mentore Vitaly Petrov, servirà anche un po’ di fortuna in una disciplina tra le più complesse dell’atletica leggera.
Chissà se questa coincidenza di fattori basterà, di sicuro Beppe un mezzo miracolo già lo ha fatto, raggiungendo la finale olimpica con allenamenti striminziti sulle gambe e con una sola competizione disputata.
A noi lasciateci immaginare che si avveri il sogno del campione, rivelato qualche mese fa sulle pagine di Atleticanet: “voglio vincere l’oro e poi stampare la medaglia in faccia a chi so io…”. Se son rose fioriranno. In bocca al lupo!
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Ascotrade vola con l’atletica
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Una grossa azienda del trevigiano sceglie l’atletica leggera per promuovere la sua immagine. Tutto questo non può che succedere nella provincia più sportiva d’Italia, Treviso dove, si badi bene, non c’è nulla di scontato. Infatti per un’azienda come l’Ascotrade investire sullo sport nazionale, il calcio, sarebbe stato facile, quasi ovvio. Invece ha scelto di diversificare sponsorizzando l’atletica leggera, i campioni, gli eventi e le grandi manifestazioni. Ascotrade non è un’azienda qualsiasi. Fornisce gas e fa parte del gruppo Ascopiave ed è una spa composta da molti comuni trevigiani con 300 mila clienti. Con i suoi 250 milioni di euro di fatturato annuo è la quinta azienda del settore in Italia. Presieduta da Luca Baggio, ex sindaco di Riese Pio X, l’Ascotrade da cinque anni è impegnata in sponsorizzazioni soprattutto nel campo dell’atletica trevigiana. Un impegno che non è sfuggito agli osservatori di “SportImmagine” che hanno organizzato un incontro sull’argomento ed in particolare sul tema: “Lo sport corre in azienda: Ascotrade ed il caso atletica”.
Una iniziativa molto bella alla quale hanno partecipato anche atleti nel giro della nazionale quali la campionessa italiana di salto in lungo Laura Gatto, il mezzofondista azzurro Maurizio Bobbato ma soprattutto lui, il campione del mondo 2003 nonché medaglia di bronzo olimpica Giuseppe Gibilisco. Atleti in attività, atleti di prestigio che seguono certo con un occhio di riguardo l’evolversi del loro mondo e soprattutto interessati a seguire e capire il perché anche di questo “fenomeno Ascotrade”.
Ed a spiegarlo, con molta semplicità e forse anche con un pizzico di piacevole sorpresa per l’interesse suscitato, è proprio il presidente Luca Baggio quanto mai soddisfatto di aver contribuito a portare in provincia di Treviso nel giro di un mese, tre simboli dell’atletica azzurra mondiale quali Fiona May, il giovane marciatore medaglia di bronzo ai recenti mondiali, Schwarz ed ora il saltatore con l’asta Gibilisco, nella foto.
“La provincia di Treviso è famosa per il basket, il volley, il rugby, il calcio, il ciclismo, tutti sport praticati ai massimi livelli. Abbiamo pensato che era quanto meno d’obbligo un certo impegno, un occhio di riguardo anche per l’atletica leggera, la madre di tutti gli sport.” Poi aggiunge, partendo da lontano: “Ancor prima delle aziende chi deve avere sensibilità nei confronti dell’atletica devono essere gli enti. Se questi si interessano e se i progetti sportivi offerti sono seri, ecco che anche per le aziende come la nostra viene più facile investire. Per quanto riguarda Ascotrade nel nostro budget trovano spazio diversi sport ma soprattutto l’atletica. Noi vendiamo energia e l’atletica è l’energia fatta persona, per questo motivo ci viene più spontaneo essere vicini a questo sport. Un’attività che impegna i giovani e che offre valori ancora molto importanti. Io invito prima di tutto gli enti e poi anche le aziende ad investire su progetti seri”. Come l’atletica leggera, per l’appunto…
Gabriele Zanchin
22 agosto: AUGURI di buon compleanno a GRETA DE BORTOLI (lanci)