Diario trevigiano
a cura di Franco Piol
BRUNA GENOVESE
,
BEL QUARTO POSTO ALLA
MARATONA DI YOKOHAMA
Trevigiana da applausi: 2h29′57″ in una gara condizionata da caldo, vento e saliscendi
Treviso, 15-11-2009
Bruna Genovese riparte dalla maratona di Yokohama. Dimenticati i problemi fisici che l’hanno condizionata tra la fine del 2008 e l’inizio di quest’anno, la trevigiana si è riscoperta protagonista sulle strade del Giappone, dove oggi, quando in Italia era l’alba, ha colto un brillante quarto posto in 2h29’57″. E’ il terzo tempo italiano del 2009, ma la prestazione della Genovese ha un notevole valore intrinseco, essendo stato ottenuta in una giornata calda (22 gradi all’arrivo, con forti raffiche di vento a disturbare l’azione delle atlete) e su un percorso meno scorrevole del previsto. Sul gradino più alto del podio, la russa Inga Abitova che, da outsider (anche se è campionessa europea dei 10.000 metri), ha corso in 2h27’18″. Seconda la giapponese Kiyoko Shimahara (2h28’51″), terza la vicecampionessa olimpica Catherine Ndereba (2h29’13″). “Il caldo, il vento e i saliscendi hanno reso la gara più difficile del previsto – spiega Bruna, che a Yokohama ha corso la diciannovesima maratona della carriera -. Siamo passate alla mezza maratona in 1h14’ (1h14’03″ per lei, n.d.r.). Lì ho capito che sarebbe stato impossibile ottenere una grande prestazione cronometrica. Il gruppo è rimasto compatto sino al 30° km, quando la Abitova ha cambiato passo e se n’è andata. Mi sono ritrovata sesta, ma stavo bene, non mi sono disunita e negli ultimi dieci chilometri ho superato prima l’etiope Guta e poi la giapponese Ohira. Sono molto contenta, da questa gara ho avuto le risposte che mi aspettavo. Sono uscita da un periodo difficile, ora posso guardare con fiducia al 2010″. Alle spalle della Genovese, atlete di grande valore: dalla lituana Zivile Balciunaite (7.) alla giapponese Hiromi Ominami (9.), per non parlare della campionessa olimpica Costantina Dita, appena undicesima. “L’unico rammarico – commenta il tecnico Salvatore Bettiol – è quello di aver mancato il podio: la Ndereba era alla portata, ma mentre lei aveva lo stimolo del duello con la Shimahara, Bruna si è trovata a lungo da sola. Comunque siamo soddisfatti. In Giappone la Genovese è una star: qui ha corso cinque maratone e non ha mai fatto peggio del quarto posto. Ci hanno già invitato per il prossimo anno. Yokohama è stato un passaggio fondamentale nella carriera di Bruna. Il lavoro di questa stagione ha pagato e anche la scelta di rinunciare ai Mondiali si è rivelata giusta: ora che abbiamo ritrovato la piena efficienza fisica, inizieremo a pensare ad una grande maratona primaverile”. __________________________________________________________________________________________________________________________E’ quarta Bruna Genovese a Yokohama. Stamattina, l’atleta veneta della Forestale ha chiuso la sua corsa nell’edizione inaugurale della maratona giapponese in 2h29:57. Vittoria alla ventisettenne russa, campionessa d’Europa dei 10000, Inga Abitova protagonista di un deciso cambio di ritmo a partire dal 30° km, grazie a cui non ha lasciato scampo alle avversarie. Seconda in 2h28:51, la giapponese, vincitrice della maratona di Hokkaido, Kiyoko Shimahara che ha avuto la meglio sulla keniana, vice campionessa olimpica a Pechino e iridata nel 2003 e nel 2007, Catherine Ndereba, staccata di 22 secondi (2h29:13). Soltanto undicesima (2h36:04) l’olimpionica romena Constantina Dita che probabilmente soffre ancora il peso dei recenti problemi fisici. La Genovese ha, invece, lottato costantemente nel gruppo di testa con un passaggio alla mezza in 1h14:03, fino all’imprendibile allungo della russa, riuscendo poi a reagire e a consolidarsi definitivamente in quarta posizione. A caratterizzare la gara una mattinata senza nubi con temperature intorno ai 20 gradi e raffiche di vento che non hanno certo contribuito a velocizzare il riscontro cronometrico delle top-runners. Per l’azzurra, allenata da Salvatore Bettiol e con un PB di 2h25:28 corso a Boston nel 2006, si è trattato della quinta maratona in Giappone, dopo quattro presenze a quella di Tokyo in cui aveva raccolto una vittoria (2004) e due terzi posti (2001 e 2007).
a.g.
Maratona Internazionale di Yokohama - Ordine di arrivo:
1. Inga Abitova (RUS) - 2h27:18
2. Kiyoko Shimahara (JAP) - 2h28:51
3. Catherine Ndereba (KEN) - 2h29:13
4. Bruna Genovese (ITA) - 2h29:57
5. Miki Ohira (JAP) - 2h30:22
6. Robe Guta (ETH) - 2h31:49
7. Zivile Balciunaite (LTU) - 2h32:09
8. Hiroko Miyauchi (JAP) - 2h32:20
9. Hiromi Ominami (JAP) - 2:33:16
10. Naoko Tsuchiya (JAP) - 2:35:11
11. Constantina Dita (ROM) - 2:36:04
MARTA SANTAMARIA, PROTAGONISTA
GARA INTERNAZIONALE
A SHARM EL SHEIK
Il giorno venerdi 6 novembre 2009 ho partecipato alla “Sharmarathon” maratonina internazionale nel parco nazionale egiziano di Ras Mohammed. “Sono arrivata 3^ assoluta e prima donna italiana; le prime due erano due straniere (la prima lituana che ha partecipato alle olimpiadi di Pechino e la seconda marocchina, con un personale di 2,27 in maratona)” Il livello tecnico quest’anno era molto buono anche a livello maschile, (ha vinto Ottaviano Andriani).i partecipanti a questa maratonina quest’anno erano circa 500 molti di più rispetto alle edizioni precedenti.
>Correre sulla sabbia corallina: suggestione, fascino, ma soprattutto rispetto per l’ambiente fanno della Sharmarathon una vera e propria eco-corsa nel paradiso terrestre.
I 21,097 km si snodano all’interno del Parco Nazionale egiziano di ras Mohammed, situato all’estremità sud della Penisola del Sinai. Ero immersa in uno scenario mozzafiato: al confine geografico tra il continente africano e quello asiatico che ho visto solamente nei documentari, il pareco si colloca nel punto in cui il Mar Rosso si divide tra il Golfo di Suez e quello di Aqaba, uno dei luoghi più integri al mondo, per questo dichiarato Patrimonio Naturale dell’Unesco. Un’opportunità imperdibile, che colloca questa mezza maratona nell’elite delle gare unica al mondo che permette agli atleti di lasciare le loro impronte in aree del parco chiuse al pubblico.Il percorso è leggermente
>ondulato, presente una superficie compatta di corallo fossile, con qualche tratto sabbioso ed altri di graniglia formata da quarzite che per noi podisti una prova di elevato valore tecnico.
Un grazie particolare a tutta l’organizzazione, agli amici dell’Atletica Livenza che ho incontrato lì, e in particolare alla persona che mi ha accompagnato che mi ha sostenuto.
La 6^ Sharm El Sheikh Half Marathon, disputata nel Parco nazionale di Ras Mohamed su molti tratti di sabbia e gran caldo nella parte finale (circa 30 gradi), vede il successo del maratoneta di Francavilla Fontana, Ottavio Andriani, che in 1:10:19 ha stabilito anche il nuovo record del percorso. Secondo l’egiziano Mohamed Rabia El Husseiny (1:11:09), davanti al connazionale Hasn Marzwq (1:11:44). Da segnalare il 7° posto assoluto del primo amatore, Rocco Nitti (Manzari Casamassima) in 1:15:06. Tra le donne successo di Drazdaliskaite Rasa in 1:21:54, davanti a Fikensa Muluemebet (1:28:31) e all’italiana Marta Santamaria (1:29:48). Seguono altre due atlete italiane, Paola Zaghi (1:30:43) e Emma Delfine (1:31:48). 193 i finisher.