Agosto 30th, 2008

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol 

da ”Atletica Triveneta” di oggi.

Maratona nel cortile di casa!

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Ormai siamo abituati a vedere maratone di ogni tipo, in altura, sulla sabbia, sui ghiacci ecc.. ma una maratona corsa nel cortile di casa non se ne è mai sentito parlare specie se il cortile stesso misura solo 50 metri…
A tentare questa “pazzia” è Mario  Boscaratto che il 6  settembre prossimo percorrerà la classica distanza  su un anello di 50 metri ricavato nel cortile della sua abitazione a Susegana, ridente paese vicino a Conegliano, per un totale di 844 giri.
Non si tratta di una semplice sfida ma di una gara vera e propria infatti il tempo massimo sarà di quattro ore, l’atleta correra’  con qualsiasi tempo senza l’aiuto di nessuno se non il tifo di tutti quelli che verranno a vederlo.
L’ideatore ed unico atleta  della 1à  “Cortigo Marathon “ è Mario Boscaratto  dell’ Atletica Mareno maratoneta  da 3h06’ ed abbonato alla Venice Marathon dove da anni puntualmente si presenta al via, ”l’idea mi è venuta dal voler fare qualcosa di speciale  per festeggiare  il giorno del mio 42esimo compleanno, cosa c’è di meglio di una maratona alternativa? Credo non ci sia nessuno che abbia mai avuto questa idea, spero di riuscire nell’impresa al momento mi sto’ allenando intensamente supportato dai miei familiari, vi aspetto  per darmi un po’ di sostegno, ciao a tutti “
Non resta quindi che augurare a Mario il nostro in bocca al lupo e darci appuntamento nel luogo della gara che è a Susegana in via dei colli 44  alle ore 20.00 con annesso uno stand Con drink di benvenuto per tutti

  

BILANCIO PROVVISORIO 2008: Master 

Curtolo, Rado, Carniato e Gasparinetti

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Giorgio Curtolo                                                                    Franco Gasparinetti 

Un primo bilancio Master della stagione in corso, più che positivo, con alcuni risultati straordinari, primati e titoli a iosa.

Parto da Lubiana con i Campionati Europei, vetrina internazionale con i migliori atleti in campo per il 2008.Bottino: quattro medaglie d’oro con Rosa Marchi, 4×100m e 4×400m, Paola Pascon, 4×400m e Carmelo Rado, M70, nel disco; una medaglia d’argento con Roberto Piaser nella 20 km di marcia a squadre; tre bronzi con Lorena Nave nel pentathlon, Franco Gasparinetti nella 4×100m, M55 e, ancora, Piaser nell’individuale della 20 km di marcia.

Arrivo a Bressanone per presentarvi i Campioni d’Italia: Mario Bortolozzi nel lungo, Sergio Trinca nei 3000 siepi, Christian Cenedese nei 5000m, Carmelo Rado nel peso, disco e martellone, Giorgio Curtolo nell’alto, Raffaella Bolzonella nel disco, Lorena Nave nell’eptathlon e Rosa Marchi nelle staffette.

Finisco a S.Giovanni Lupatoto ai regionali veneti con ben 23 titoli, cito intanto i pluricampioni come Raffaella Bolzonella, peso-disco-giavellotto, Giorgio Curtolo, alto-peso, Rosa Marchi, staffette, Gabriele Carniato, 100-200m, Elsa Mardegan, 800-1500m e Vincenzo Andreoli sempre negli 800-1500m.Il Nevegal, per la montagna, ha premiato Luisa Casagrande, 1952, Angela Pin, Guerrina Lazzarini e Benvenuto Pasqualini.

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      Pasqualini                 Cenedese e Trinca                     Carniato           Rado 

Gli altri sono: Filippo Zanardo, 100m, Valter Brisotto, 400m, Osvaldo Franceschinis, 800m, Andrea Tosato,5000m, Roberto Piaser, marcia 5 km, Luciano Capraro, disco, Rosanna Saran, 5000m, Cristina Zanin, 400hs, Cristina Zanata, triplo, Maurizia Perin, giavellotto e Rosanna Possagno, martello.

Quanti, eh? Spero di non averne dimenicato nessuno!

I primatisti nazionali, oltre agli indoor Giorgio Curtolo e Lorena Nave nelle prove multiple, ancora e sempre Carmelo, peso, disco, martello e martellone, Mara Rosolen nel peso, tutti primati targati “pre” per le tabelle internazionali.

Nel dettaglio delle prestazioni, notevoli le performances nella velocità, da Gabriele Carniato, M50, con 12”19 e 25”06, a Franco Gasparinetti, M55, con 13”53, da Valter Brisotto,M45, con 55”87 a Filippo Zanardo, M60, con 62”85. Ancora meglio il 2’23”41 di Osvaldo Franceschinis, un tempo maiuscolo per un M60; pregevole il 9’57”02 di Sergio Trinca nei 3000 siepi M40: sorprendente il ritorno di Piaser nei 5 km. di marcia e commovente quello del marciatore anni ‘50 Giovanni Vacalebre, classe 1919. Sempre di altissimo livello il peso di Curtolo con 13,75 e il “poker” di Rado nei lanci con 12,06-48,54-43,00 e 16,48 nel martellone. 

Marchi, Nave, Pascon e Mara Rosolen

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  Rosa Marchi                                       Marchi e Paola Pascon                  Lorena Nave 

Anche nel settore Master femminile i buoni risultati non sono mancati: grande protagonista è ancora una volta Mara Rosolen con le sue due speciali chicche, nel peso 16,06 e nel disco, 48,47; Rosa Marchi nei 200m con 26”90 ventoso e 27”00 regolare; Paola Pascon con 61”01 nei 400m e il recente 2’19”69 negli 800m; Elsa Mardegan nei 3000m con 10’49”5; Cristina Zanin con il nuovo primato sui 400hs Mf40 con 79”17; Cristina Zanata, splendida nel triplo con 8,87; Raffaella Bolzonella con il suo trittico, 8,73-24,85-20,13; infine Paola Butturini con 2.933 punti nell’eptathlon.

Dicono la loro Fioretta Nadali, nei 5000m 19’46”96 e Pierina Furlanetto nel peso-disco.

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                     Rosolen                                    Mardegan                           Bolzonella 

  

Vi presento Daniele Degetto: asta 4,00

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Grazie ad Alessandro Marcon ho scoperto un nuovo atleta trevigiano, Daniele Degetto, nato a Cittadella l’8 novembre 1987, ma vive “trevigianamente” a Castello di Loria. Frequenta l’asta, niente male, nella Libertas Padova, ed ha un primato personale di 4,00, realizzato quest’anno e, da junior, vanta un 3,90 che lo piazza tra i nostri dieci juniores di sempre. Ora che so, lo seguirò con vero piacere. In bocca al lupo, Daniele! 

  31 agosto: AUGURI di buon compleanno a    SILVANO TOMASI – fondo – 

                                                                                 CLAUDIO TREVISAN – fondo –

                                                                                  FEDERICO FRATIN – velocità –

                                                                                  ROSANO GHEDIN – fondo –

                                                                                  IVANA SANTIN – salti – 

                                                                                  ILARIA ZUCCON – velocità -

Agosto 29th, 2008

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol  

BILANCIO PROVVISORIO 2008: lanci

Antonio Fent: capolavoro a 70,04!

 Tognon, Barbolini e De Santis i primi.

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          Fent                                   Barbolini                                          Tognon 

Ventata festosa di rinnovamento nei lanci, a Roma si direbbe un fresco ponentino, che non è niente male.

Intanto il Fentastico Antonio e il suo prodigioso fendente che va oltre la fettuccia dei nostri ricordi: ricordate gl antenati antichi e recenti, da Pompeo Celotti a Giulio Botteon, da Giuseppe Basset a Mario Agosti, da Leonzio Bessone a Francesco Burei e Domenico Vesco, e, con il nuovo attrezzo del 1986, da Gabriele Schiavinato a Pier Domenico Piazza e a Gianni Grespan.Quasi una tradizione tipicamente nostra.

E mentre sonnecchiano martello e disco con Bruno De Santis e Fabio Barbolini, in attesa dei Gambardella, peraltro mestrini, e di Riccardo Sottana, il peso conferma il suo particolare momento vivace, di “successione” a Livio Vito Tognon che non molla, con il probante e promettente Loris Barbazza e il discontinuo Boris Deltchev, mentre insiste bene Fabio Gallinaro. Intanto si fa luce Andrea Mancini, peso e disco.

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Deltchev                                 Barbazza, al centro

 Quadro riassuntivo 2008: 

peso……………………………………………………………. 2007

15,29  Livio Vito Tognon 75……………………… 15,84  Livio Vito Tognon 75

15,19  Boris Deltchev 87…………………………….. 14,88  Boris Deltchev 87

14,90  Loris Barbazza 87……………………………… 13,78  Loris Barbazza 87

13,38  Fabio Gallinaro 83…………………………….. 13,08  Fabio Gallinaro 83

10,11  nona posizione………………………………  10,21 

disco

46,23  Fabio Barbolini 72………………………….. 47,50  Fabio Barbolini 72

40,11  Davide Gambardella 91…………………….. 45,03  Simone Sbrogiò 74

39,17  Livio Vito Tognon 75……………………….. 37,01  Andrea Soligo 85

30,00  settima posizione……………………………. 30,60 

martello

52,56  Bruno De Santis 74………………………….. 53,43  Bruno De Santis 74

44,49  Riccardo Sottana 90…………………………… 40,97  Igor D’Assiè 86

39,73  Igor D’Assiè 86…………………………………. 38,20  Marco Norcen 85 

giavellotto

70,04  Antonio Fent 88……………………………….. 64,29  Antonio Fent 88

59,84  Alberto Temporin 72…………………………. 58,34 Alberto Temporin 72

40,35  Mario Bortolozzi 73…………………………… 46,28  Alessandro Marcon 85

           decima posizione……………………………… 33,56 

MARA ROSOLEN REGINA DEI LANCI

 Rientrano bene la Maschietto e la Vanzin

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        Mara nel peso                                        Elisa con il giavellotto 

Strepitosa, intramontabile, “lei” è la regina italiana dei lanci, Mara Rosolen primatista nazionale del peso master F40 con 16,06 e 48,47 nel disco: la leggenda continua!

Martina Casarin è una grande speranza nel disco con una gittata di 37,73 che, per ora, sopravanza Laura Vanzin, classe 1976, rientrata in pista quest’anno, come pure Annarita Maschietto nel martello, pressata da Giulia Collodel e Jessica De Toffoli. Sono cresciute pure Flavia Severin ed Elisa Trevisan nel peso; nessuna notizia di Sandra Benedet e nessuna nuova dal giavellotto per Elena Bassetto, personal best per Guendalina Milanese.

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Severin                               Casarin, prima sul podio                                          De Toffoli  

Quadro riassuntivo 2008:

peso……………………………………………………………. 2007

16,06  Mara Rosolen 65……………………………. 15,32  Mara Rosolen 65

14,14  Flavia Severin 87…………………………….. 13,90  Elisa Trevisan 80

14,00  Elisa Trevisan 80…………………………….. 13,79  Flavia Severin 87

10,64  Guendalina Milanese 89…………………. 10,53  Guendalina Milanese 89

10,13  Martina Casarin 92…………………………..10,46  Sandra Benedet 66

8,72    decima posizione………………………….   9,55 

disco

48,47  Mara Rosolen 65…………………………….  40,64  Sandra Benedet 66

37,73  Martina Casarin 92…………………………..  36,19  Martina Casarin 92

36,85  Laura Vanzin 76……………………………….  34,56  Flavia Severin 87

25,60  decima posizione…………………………..  26,41 

martello

47,72  Annarita Maschietto 82………………….  45,67  Giulia Collodel 84

45,96  Giulia Collodel 84……………………………..  44,49  Jessica De Toffoli 84

45,69  Jessica De Toffoli 84………………………..  42,00  Viviana Brunetta 88

39,31  Eloisa Torresini 89…………………………… 38,76   Eloisa Torresini 89

30,79  decima posizione 

giavellotto

43,11  Elisa Trevisan 80…………………………….  43,48   Elisa Trevisan 80

37,64  Elena Bassetto  87…………………………….  40,46   Elena Bassetto  87

33,51  Guendalina Milanese 89…………………….  33,53  Giulia Visentin 91

           decima posizione………………………………  26,25 

  30 agosto: AUGURI di buon compleanno a    GIUSEPPE GOBBATO

                                                                                  G.FRANCO GASPARETTO – fondo

                                                                                  ELENA BERGAMIN 1966 – velocità -

Agosto 29th, 2008

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol 

PECHINO, POCHINO.

Interviene Aldo Zanetti:
A proposito di flop dell’atlletica alle Olimpiadi questo è il mio pensiero.

Pechino è il risultato prevedibile di anni di malagestione “Gola“; sappiamo benissimo che in quattro anni si possono fare tante cose ma inventarsi, dal niente, dei campioni NO! Ci fossero state le premesse d una qualsivoglia programmazione, o progetti mirati ad una politica sportiva, o le condizioni minime per lo sviluppo di una qualsiasi idea, o addirittura materia prima sul campo da plasmare e, magari, portare al top della competitività internazionale, a mò di “vetrina”,  Non è questo o quello ciò che ha trovato FrancoArese quando è stato eletto Presidente della Fidal.
La mala gestione è da imputare, quindi, a quei dirigenti ed a quei tecnici, ma, aggiungerei, anche a quei funzionari, che ci sono ora e c’erano già prima, nella precedente presidenza. Ad Arese posso rimproverare aspramente di non aver avuto il coraggio di fare piazza pulita ma, al contrario, di essersi attorniato ancora da parecchi, troppi, vecchi dirigenti che, pur predicando il “nuovo”, nulla potevano dare di nuovo, essendo loro “vecchi” e nulla hanno dato.
Arese è vero,  non ha saputo gestire un atleta come HOWE: troppa confusione intorno a lui, un ragazzo che, contrariamente a quello che vuol far apparire, non sa ancora quello che vuole, ma dovrebbe essere proprio la Federazione a supportarlo o a “costringerlo” a percorrere la strada a lui più congeniale.

In tal senso va rivisto e contrastato l’atteggiamento mentale di avvicinamento alla gara , di molti nostri atleti, per fortuna non tutti; un “classico” dell ‘italiano medio che si accontenta e pensa:”Sono alle Olimpiadi, il massimo che potevo ottenere come Atleta” invece di pensare: ” Sono alle Olimpiadi, è un’occasione unica della mia vita e qui devo dare tutto, anche quello che non ho mai pensato di poter avere , il 1000 %, in fin dei conti anche gli altri hanno due gambe e due braccia come me “. Questo modo di pensare è da imputare alla Federazione, che non mette al fianco dei nostri ragazzi degli psicologi o comunque dei tecnici “motivatori” o semplicemente non dice a questi atleti che chi, nell’anno olimpico od altro, non  dimostra sempre, in qualsiasi gara che affronta, concentrazione e massima motivazione, rimane a casa.
Vorrei affrontare infine, per l’ennesima volta,  un argomento, una mia convinzione. L’Italia è uno dei pochi paesi al mondo dove gli atleti che porta alle Olimpiadi sono per un buon 80% militari , l’Atletica, credo, sfiora il 95%. Bene, io sono convinto che la maggior parti di questi atleti , sempre per quel modo di pensare dell’italiano medio, una volta raggiunto l’obiettivo dello stipendio fisso all’interno di un GS Militare si “sieda” e vivacchi …” tanto comunque lo stipendio lo porto a casa” ……DOBBIAMO ELIMINARE TUTTO QUESTO per sperare di avere ancora atleti che abbiano “”fame di risultati” e, ricordando bene che, non sono certamente i GS militari a produrre atleti; “loro” non fanno attività giovanile ….. quindi ……provate ad immaginare se questi soldi statali fossero dirottati alle società sportive civili che, invece, fanno proprio questo lavoro? 

Aldo Zanetti 

Chiunque volesse intervenire sull’argomento sarà gradito ospite del sito. 

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BILANCIO PROVVISORIO 2008: salti 

IN VETTA SOLO LE GRANDI FIRME

 Gibilisco, Tronca, Arduini, Bortolozzi e Strati

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Gibilisco                                          Tronca                                                    Durante 

Che dirvi, grandi atleti al vertice, ma senza rincalzi o peggio senza futuribili ricambi, per il momento.

Prendi l’alto: Francesco Arduini, il gigante buono si alza fino a 2,05, dietro un nugolo di ragazzini all’affannosa ricerca del metro e ottanta; nell’asta dietro al grande Giuseppe Gibilisco, 5,65 primato extralarge trevigiano, al prodigioso Nicola Tronca, 5,05, ci sono l’intramontabile Roberto Durante, dal Trentino e l’ostinato Mattia Cimolin, poi il baratro… nada de nada! Nei salti in estensione leggi Mario Bortolozzi, prodigo ed insostituibile, 7,22 e 14,46 e, a parte Rocco Strati con 6,85, ancora niente. Davvero scoraggiante! Sembra non esserci futuro e spero tanto di sbagliarmi. Scartabellando tra gli allievi la speranza si accende con i fratelli Andrea e Fabio Ferrario e, se si riuscisse a convincerlo, con Michele Bottari, un gran bel talento.

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       Cimolin                           Bortolozzi                        Strati                                      Bottari 

Quadro riassuntivo 2008: 

alto………………………………………………………………….2007

2,05    Francesco Arduini 74…………………………  2,04    Francesco Arduini 74

1,90    Devis Granzotto 84…………………………….. .  2,01    Riccardo Breda 85

1,85    Michele Bottari 90……………………………… .  1,88    Michele Bottari 90

1,80    Stefano Fantin 92……………………………….. .  1,85    Devis Granzotto 84

1,73    decima posizione………………………………………..1,74                                     

asta

5,65    Giuseppe Gibilisco 79…………………………  4,90    Nicola Tronca 78 esibizione 5,00

5,05    Nicola Tronca 78…………………………………..  4,60    Roberto Durante 73

4,60    Roberto Durante 73………………………………   4,50   Mattia Cimolin 83 esibizione 4,70

4,40    Mattia Cimolin 83………………………………….   3,80    Devis Granzotto 84

……………………………………………………………………….   3,80    Alessandro Beda 73           

           decima posizione……………………………………..   2,20 

lungo

7,22    Mario Bortolozzi 73……………………………   7,21    Mario Bortolozzi 73

6,85    Rocco Strati 88……………………………………    6,56    Tiziano Zamprogne 75

6,64    Andrea Ferrario 92………………………………    6,53    Matteo Perin 89

6,47    Fabio Ferrario 91………………………………….    6,43    Rocco Strati 88

5,90    decima posizione……………………………………    5,92 

triplo

14,46  Mario Bortolozzi 73……………………………  15,41    Mario Bortolozzi 73

12,76  Andrea Ferrario 92……………………………….   13,95    Marco Mattiuzzo 78

12,59  Michele Bottari 90………………………………..   13,46    Michele Bottari 90

12,58  Devis Granzotto 83……………………………….   12,60    Andrea Ferrario 92            

           decima posizione……………………………………..  11,61 

LUNGHISTE IN “CRESCENDO”

Strati, Lorenzetto, Carniato e Toffoletto, e poi

 Trevisan, Milanese, Gasparetto e Laura Gatto

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                   Strati                                Gatto                                               Lorenzetto 

Davvero una bella annata per il lungo femminile, con il rientro di Laura Gatto, già a 5,86 e 11,50 nel triplo, con la performance di Laura Strati a 5,87 per l’Industriali Conegliano, con le promesse mantenute di Martina Lorenzetto, talento prodigioso, con la stabilità dei sei metri di Elisa Trevisan, con il miglioramento di Elisa Carniato nel lungo e nel triplo e le “avances” di Barbara Toffoletto e di Francesca Carlotto, buone tripliste soprattutto queste ultime.

Brava Guendalina Milanese miglioratasi nell’alto come pure l’allieva Lisa Guidolin e, ancora in salita la rimonta di Sara Gasparetto nell’asta. In ritardo l’allieva Martina Bellio nel triplo, dopo l’exploit dell’anno scorso.

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              Carlotto                         Trevisan                           Carniato                        Guidolin 

Quadro riassuntivo 2008: 

alto………………………………………………………………..2007

1,70    Guendalina Milanese 89…………………….  1,69    Elisa Trevisan 80

1,67    Elisa Trevisan 80………………………………….  1,67    Martina De Laurentis 88

1,61    Lisa Guidolin 92……………………………………  1,66    Guendalina Milanese 89

1,60    Martina De Laurentis 88……………………….  1,61    Martina Brunetta 92

1,59    Laura Bressaglia  91

1,57    Beatrice Oltremonti 93

1,49    decima posizione……………………………………..  1,51 

asta

3,50    Marta Gasparetto 84………………………….  3,50    Marta Gasparetto 84

3,20    Sabrina Fattorel 88……………………………….  3,20    Erica Dal Fabbro 89

3,10    Erica Dal Fabbro 89………………………………  3,10    Sabrina Fattorel 88

3,00    Francesca D’Andrea 91………………………..  3,00    Francesca D’Andrea 91

            decima posizione…………………………………….  2,30 

lungo

6,02    Elisa Trevisan 80…………………………………  6,14    Elisa Trevisan 80

5,87    Laura Strati 90……………………………………….  5,97    Monica Zancanaro 85

5,86    Laura Gatto 77……………………………………….  5,61    Francesca Carlotto 77

5,69    Martina Lorenzetto 92……………………………  5,42    Martina Lorenzetto 92   

5,62    Elisa Carniato 89…………………………………….  5,32    Guendalina Milanese 89

5,42    Barbara Toffoletto 86

5,06     decima posizione………………………………………  5,12   

triplo

12,89  Francesca Carlotto 77………………………….  13,30  Francesca Carlotto 77

12,34  Barbara Toffoletto 86……………………………..  12,00  Monica Zancanaro 85

11,55  Elisa Carniato 89……………………………………..  11,68  Martina Bellio 92

11,50  Laura Gatto 77…………………………………………  10,84  Sabrina Fattorel 88

11,12  Martina Bellio 92

10,15   decima posizione………………………………………     9,96   _____________________________________________________________________________________ 

29 agosto: AUGURI di buon compleanno a   MARIANA CALZAMATA – salti –

                                                                               PAOLO BRESSAN – salti – 

                                                                               MARCO DA LOZZO

                                                                               MARIO FAVARO – fondo – 

                                                                                FAUSTO PAVAN – fondo -  

Agosto 27th, 2008

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol 

BILANCIO PROVVISORIO 2008: ostacoli 

Devis Favaro, una quercia. Ceccato, Bertolo e Marcon.

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Cargnelli                                               Magagnato 

A parte Rocco Strati, bassanese, niente di nuovo in vista sugli ostacoli alti e bassi. Ancora lontani i cadetti Luca Pancaldi e Fabio Chinellato; Roberto Magagnato, junior, stenta, new entry prevista ma contenuta, quella di Manuel Cargnelli in 56”59. E allora?

Ci pensano i senatori, pochi ma inossidabili: Devis Favaro, in primis, una “quercia” dei 110hs – quest’anno 14”82, 14”89, 15”04… – Fabio Ceccato, Enrico Bertolo e Alessandro Marcon. Rocco Strati ha segnato un buon 14”91, a 4 decimi dal primato provinciale. 

Quadro riassuntivo 2008: 

110hs14”82  Devis Favaro 72

14”91 Rocco Strati 88

15”04  Alessandro Marcon 85

16”37  Roberto Magagnato 90 

400hs

53”02  Fabio Ceccato 80

54”32  Enrico Bertolo 83

54”52  Alessandro Marcon 85

56”59  Manuel Cargnelli 90

60”04  Roberto Magagnato 90 

110hs (h 1,00)

16”17  Roberto Magagnato 90

15”3   Roberto Magagnato 90 – studente h 0,91 –  

RICCO IL CARTELLONE FEMMINILE

Trevisan, Simionato e Milanese sotto i 15”

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Simionato                                        Strati                                              Guidolin 

Tutt’altra aria in campo femminile, c’è un rigoglio di prestazioni sui 100hs, capofila la solida Elisa Trevisan, eccezionale eptathleta rossanese-castellana, poi Giorgia Simionato, dal Trentino, Guendalina Milanese, dal Friuli promettente eptathleta, tutte sotto i 15”. Seguono Elisa Carniato, la velocista Marinella Maggiolo, l’allieva Lisa Guidolin, le “senatrici” Daniela Marconi e la “nostra” simpatica Silvia Biavati. A chiudere il cerchio magico è la bassanese Laura Strati, in forza all’Industriali Conegliano.

Sugli ostacoli bassi, a parte la collaborazione di “squadra della Biavati, si fanno avanti le giovani Eleonora Morao e Alessia Scriminich. 

Quadro riassuntivo 2008: 

100hs13”96  Elisa Trevisan 80

14”71  Giorgia Simionato 88

14”88  Guendalina Milanese

15”0    Elisa Carniato 89

15”25  Marinella Maggiolo 88

15”28  Lisa Guidolin  92

15”52  Daniela Marconi 77

15”62  Silvia Biavati 80

15”72  Laura Strati 90  

400hs

66”3    Eleonora Morao 92

66”8    Alessia Scriminich 92

69”27  Silvia Biavati 80 

100hs allieve

14”49  Lisa Guidolin 92 - primato trevigiano -

15”6    Giulia Gerolimetto 92 – studente –  

28 agosto: AUGURI di buon compleanno a   MARCO BULLO – mezzofondo –

                                                                              ANTONIO CIUCIO – fondo – 

                                                                             LIVIO SCIBILIA – ostacoli – 

                                                                             ORLANDO BASSO – fondo – 

                                                                             NADIA CASAGRANDE – mezzofondo –

                                                                             SERGIO BALDO – salti – 

                                                                             ANTONELLA CASON –fondo – 

                                                                             MARCO MARTINI – salti – 

                                                                             ANTONINO CALABRO’ – mezzofondo –

                                                                             FABIO MANCIN fondo -

                                                                              DYLAN TITON – mezzofondo -

Agosto 27th, 2008

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol 

PECHINO, POCHINO!

Poco a niente gli è parente. 

Eccovi due modi differenti di analizzare  il flop dell’atletica a Pechino. 

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1

Pechino 2008, Olimpiade dell’atletica italiana. I numeri sono questi, e vale la pena elencarli subito, per offrire la possibilità a tutti di prenderne visione. Due medaglie (l’oro di Alex Schwazer, il bronzo di Elisa Rigaudo); due finalisti tra i primi otto, ovviamente medaglie a parte (Ivano Brugnetti, quinto; Clarissa Claretti, settima). Il che, ci porta alla cifra di quattro finalisti: uno in meno di Atene 2004, ed in definitiva il punto più basso del dopoguerra (peggio abbiamo fatto solo nel 1928 e in alcune delle edizioni precedenti). Punti totali collezionati dalla squadra italiana a Pechino 2008: venti, sette in meno di Atene 2004, uno solo in più di Monaco 1972, che resta il fondo del pozzo nel dopoguerra (altrimenti, dobbiamo tornare ancora ad Amsterdam 1928). Curiosità, i venti punti del 2008, equivalgono a quelli messi insieme a Helsinki 1952, quando centrammo il primo dei tre titoli sui 50km di marcia (con l’immenso Dordoni). Quattordicesimo posto nel medagliere (dietro, tra le altre, ci sono Francia, Germania e Cina); ventesimo nella classifica a punti (con le tre suddette tornate a precederci). Insomma, per sintetizzare: ci sono seri, concreti elementi di insoddisfazione. Nei numeri, non nelle parole, e dunque difficilmente opinabili. D’altra parte, però, ci sono stati anche fatti positivi, nei giorni della rassegna cinese, e non sarebbe giusto ometterli per sottolineare il solo fatto numerico. Tre record italiani (due messi a segno da Libania Grenot nei 400 metri, 50.87 e 50.83; il 9:27.45 di Elena Romagnolo nei 3000 siepi); ben sei atleti ammessi alla finale, piazzatisi poi tra il nono e il dodicesimo posto (tutti dalla pista e dalle pedane: ad Atene erano stati tre, provenienti invece solo dalla strada, ferma a zero in questo caso). Citiamoli, in ordine sparso: Antonietta Di Martino (alto), Elena Romagnolo (3000 siepi), Chiara Rosa (peso), Giuseppe Gibilisco (asta), Filippo Campioli (alto), Christian Obrist (1500). Un azzurro, proprio Obrist, nuovamente in una finale dei 1500 metri 24 anni dopo il Riccardo Materazzi di Los Angeles 1984 (due nomi, tanto per dare la misura dell’impresa: Franco Arese e Gennaro Di Napoli; non c’erano mai riusciti). Claudio Licciardello ed il suo 45.25 delle nove del mattino, miglior prestazione italiana promesse, secondo tempo italiano di sempre, a soli 6 centesimi dal record di Andrea Barberi. La finale mancata da Libania Grenot per 20 centesimi (che se si fosse corso sui 405 metri, vista la rimonta, sarebbe lì, oggi, a raccontare l’impresa). Fatti, non parole; esattamente come quando si sono elencati i guasti della spedizione. Passando alla fase interpretativa, vanno sottolineati alcuni aspetti. Primo: Schwazer a parte, al contrario di quanto avvenuto un anno fa a Osaka (quando andarono tutte a segno) le cosiddette “punte” non hanno mantenuto le premesse. In particolare, Andrew Howe e Antonietta Di Martino, vicecampioni del mondo in carica, e finiti stavolta lontano dalle medaglie. Il primo (addirittura fuori dalla finale) perché condizionato dai troppi infortuni patiti in stagione; la seconda, al termine di un’annata fisiologicamente inferiore ad un 2007 fantascientifico. Secondo aspetto da evidenziare: tanti, troppi atleti, per ragioni diverse, hanno raggiunto l’Olimpiade in uno stato di forma incredibilmente non all’altezza, collezionando in qualche caso proprio a Pechino la peggior prestazione stagionale (e qui le responsabilità sono da ripartire equamente tra i tecnici personali e quelli che li hanno avuti sotto controllo, senza riuscire a valutarne o modificarne la condizione, nei raduni preolimpici). Altri atleti, infine (terzo e ultimo punto), hanno dimostrato sul campo una fragilità agonistica sorprendente, che affonda probabilmente le radici in una esperienza troppo “casareccia”, da meeting di quartiere. Decisamente incompatibile con il massimo proscenio mondiale. Per loro, un solo rimedio: basta gare “friendly”, e via, valigia alla mano, nelle riunioni di seconda serie in giro per l’Europa, come si fa, per esempio, nel tennis (dove nei Challenge ci si scanna ogni giorno, guadagnandosi il posto gratis in albergo con le vittorie sul campo). Non è che tutti debbano andare solo a Zurigo. Urge una analisi attenta, serena, e da effettuarsi non a caldo. Perché una sterzata va data, senza ombra di discussioni. Tagliando rami secchi (di ogni genere) e lasciando respirare le parti vitali della pianta, che esistono e hanno il diritto di vedere la luce. Per chiudere il cerchio, e lasciando ad altri le analisi politiche (bum! ci vorrebbe Totò col suo immortale “…ma mi faccia il piacere…”), torniamo al contesto: 37 paesi hanno conquistato medaglie a Pechino (46 un anno fa ai Mondiali di Osaka), mentre 61 sono riusciti a piazzare almeno un atleta nei primi otto classificati (66 nel 2007). Riflessione partigiana (dell’atletica): attendiamo (senza ansia) i dati delle altre discipline olimpiche.

m.s.

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2 

Non giriamoci troppo attorno, non è mai andata peggio di così per l’atletica italiana. Contate le medaglie olimpiche, mondiali, europee di questo quadriennio e del precedente o del precedente ancora. Questi ultimi quattro anni sono stati i peggiori. Ora, mi piacerebbe lanciarmi in una spassionata e approfondita analisi tecnica della cosa ma farei un lavoro inutile. Il problema è solo ed esclusivamente politico. E allora parlerò di quello. Caduto un Gola oggettivamente logoro e strozzato da mille equilibri divenuti ingestibili, l’attuale dirigenza che proveniva da un gruppo proclamatosi “progetto Atletica” ha preso in mano le redini della federazione al grido di “adesso vi facciamo vedere noi come si fa”. Visti i risultati, qualcosa, anzi quasi tutto, non è andato per il verso giusto.
Partiamo dal dato più preoccupante. Questa dirigenza ha chiaramente fatto capire che la ricerca delle medaglie pesanti è stata la prima se non unica preoccupazione del quadriennio. Hanno accantonato altre cose (società di base, scuola, formazione, tecnici sociali, comunicazione, ecc…) per dedicarsi solo ai più bravi nella consapevolezza che in Italia, dove tutto è politica, le medaglie sono quelle cose tonde che messe sulla giusta bilancia portano denaro, visibilità e peso specifico maggiore nel delicato equilibrio tra le federazioni.
Quindi per fissare un primo punto, l’obiettivo di acchiappare tante succulente medaglie è andato a farsi benedire. Calcolatrice e annuari alla mano, ne abbiamo prese di meno. Obiettivo primario fallito di brutto con l’aggravante che le ultime due medaglie vinte nella marcia non sono frutto dell’ambiente federale bensì dell’esatto contrario. Sono frutto dell’ecosistema (chiuso) della marcia. L’oro e il bronzo di Schwazer e Rigaudo sono addirittura il risultato del lavoro di un unico tecnico (Sandro Damilano) e di un unico ambiente, quello di Saluzzo dove, al riparo dalle inconcludenze teorico-progettuali dei politici gli atleti si allenano, i tecnici lavorano sereni e quando è ora si gareggia, si vince o quantomeno ci si piazza bene e sempre col giusto atteggiamento mentale.

Ma non finisce qui perchè la noncuranza di tutto quello che è stato considerato secondario ha generato altri fallimenti. I Master sono incazzati neri. Sborsano una marea di soldi per attività e tesseramenti ma servono solo da polo di attrazione per acquisire manifestazioni internazionali master che portano ancora soldi. Insomma oramai sono da considerare una sorta di bancomat.

E la scuola? Mentre in tv Andrea Lucchetta spiega ai ragazzi che Kinder in collaborazione con non so chi regaleranno un kit per la pallavolo ad ogni scuola, l’atletica si gratta. In passato c’erano i Giochi della Gioventù, i Campionati Studenteschi, il Concorso Esercito Scuola e tanti professori che insegnavano le specialità dell’atletica. Adesso un bel fico secco. In compenso però abbiamo la figlia di Fiona May e Andrew Howe che in tv mangiano merendine come altoforni. Bel messaggio! Da una parte Lucchetta con ragazzi entusiasti in palestra a parlare di pallavolo e dall’altra i nostri migliori uomini-immagine che mangiano merendine. Un fulgido esempio di comunicazione efficace e mirata!

Ma le società non ridono, specie quelle piccole e le militari che sono rispettivamente il serbatoio per trovare il talento e il giusto ambiente per farlo crescere serenamente senza l’assillo di un lavoro da dover fare per potersi mantenere. Anche qui questa dirigenza ce l’ha messa tutta per distruggere il più possibile. Un regolamento per i CdS studiato ad hoc ha messo in difficoltà sia le une che le altre. Chi ci ha giovato? Non mi va nemmeno di parlarne, fate voi.

Arriviamo agli atleti. Per questo ambito arrivo a dire che la gestione è stata scellerata. I risultati internazionali sono carenti oggi più che mai ma questi dirigenti si prendono il lusso di lasciare a casa atleti in possesso di minimo (IAAF). Forse pensano sia inutile far fare esperienza a questi livelli e infatti poi nelle gare importanti siamo pieni di controprestazioni con ragazzi che affermano di “essere contenti di poterci essere”, quasi fosse la gita di quinto superiore. E’ accaduto in manifestazioni passate ed è accaduto anche per Pechino. Impedire la partecipazione ad un evento internazionale ad un atleta che ne ha il diritto è quanto di più scorretto, cattivo, inutile e controproducente si possa fare ad un giovane in possesso del suo sacrosanto minimo di partecipazione. E non stiamo a filosofeggiare sui particolari, sulle a e sulle b dei minimi. Abbiamo portato a Pechino una sfilza di non atleti da far paura. Non mi si venga a parlare di scelte tecniche, di opportunità o motivazioni economiche! Chi ha il minimo deve andare. Lasciare i ragazzi a casa significa mortificare, demotivare e punire l’atleta con il suo tecnico. Poi non ci si venga a lamentare se i tecnici vanno a fare i preparatori atletici in altri sport e gli atleti vanno a giocare a qualcos’altro.

Per chiudere. Non credo che il Coni apprezzerà il risultato della Fidal e vista la scadenza imminente del quadriennio olimpico e relativo rinnovo delle cariche, magari chiederà la testa di qualcuno. Non sarà quella del Presidente Arese per due motivi fondamentali. In primo luogo Arese è un Presidente rappresentativo e non operativo e quindi non è certo sua la responsabilità di tutto questo casino (sarebbe come dare la colpa al Presidente Napolitano della caduta del governo Prodi). In secondo luogo Franco Arese è anche il titolare dell’azienda che rappresenta uno sponsor tecnico primario di tutto lo sport italiano e quindi il Coni non è interessato a conflitti con chi di fatto spende soldi per aiutare lo sport. In definitiva, se Arese non si fa da parte da solo (e non ne vedo il motivo) e nessuno presenta una candidatura alternativa (e non ne vedo il coraggio), questo sarà il Presidente della Fidal del prossimo quadriennio.
Allora di chi sarà la testa che cadrà? I latini dicevano: promoveatur ut amoveatur e cioè promuoviamo per poter rimuovere. Succederà questo. Ci sarà un avvicendamento nelle cariche e tutto rimarrà com’è ora. Solo qualche consigliere verrà realmente mandato a casa perchè, anche se la cosa è rimasta quasi esclusivamente tra le pareti federali, qualche membro del consiglio, di tanto in tanto ha contestato la linea ufficiale della dirigenza e questo non è stato gradito. Per questi garbati quanto inefficaci oppositori ci sarà un’uscita dal consiglio federale il cui impatto e visibilità sarà proporzionale all’impatto e alla visibilità che hanno dato al loro dissenso: nulla. 

Diego Cacchiarelli

 E voi che ne pensate? Scrivetene, se volete, sul vostro sito! 

 27 agosto: AUGURI di buon compleanno a   ANTONIO DONADI

                                                                                SABRINA POZZOBON – velocista –

                                                                                STEFANIA MOSCONI 

                                                                               ANDREA TOME’

                                                                                CLAUDIA FARAON – fondo – 

                                                                               SILVIA ZANATTA – salti – nella foto

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