Agosto 19th, 2015

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

 

 

duca-podio.jpg

Mondiali Master, oro azzurro in maratona

di Gabriele Gentili | 17 agosto 2015 | Report |

Ultima giornata dei Mondiali Master a Lione dedicata a maratona e mezza, che nel più che positivo bilancio azzurro, con 76 medaglie di cui 23 d’oro, hanno influito piuttosto poco. Va detto che la quasi totalità dei protagonisti degli ultimi Europei di Grosseto, dove dominammo la competizione facendo addirittura tripletta assoluta maschile con Boudalia, Nshimirimana e Borghesi, non erano presenti. L’Italia festeggia però un campione del mondo sui 42,195 km: è Virginio Trentin (Idealdoor Lib.San Biagio) che ottiene il primo posto fra gli M60 in un notevole 2h47’08”.La maratona porta anche i bronzi di Andrea Maresca (Mov.Sport Bartolo Longo) fra gli M55 in 2h44’32” e di Giovanna Mondini (Marathon Cremona) fra le W65 in 3h56’47”.

Argento nella mezza grazie alla squadra M40 composta da Francesco Duca (Pol.Vodo di Cadore) già bronzo nei 10000 che a livello individuale ottiene un altro argento; Fabio Bernardi (Atl.Edilmarket Sandri Brugnera) quarto individuale in 1h10’08” a dispetto di una brutta caduta nelle fasi iniziali e Michele Bruzzone (Cambiaso Risso). Altri due argenti nella mezza per merito di Carmelo Saccà (Atl.Pegaso/M75/1h41’19”) e Silvia Bolognesi (Cambiaso Risso/W60/1h30’34”).

Nella maratona la vittoria assoluta è andata al canadese Christian Mercier in 2h8’42” con 2’25” sullo spagnolo Miguel Benita Plaza e 2’51” sul francese Sylvain Mouquet. Fra le donne prima la polacca Patrycia Wlodarczyk, già vincitrice sui 10000, che in 2h50’22” ha dominato la scena lasciando a 8’17” la spagnola Eva Ribalta e a 12’26” l’altra iberica Faustina Maria Ramos. Nella mezza primo posto al francese Benoit Dunet in 1h09’10” con 35” su Francesco Duca e 44” sull’altro francese William Struyven. Gara femminile alla padrona di casa Geraldine Simbola in 1h19’11”, a 141” la britannica Lisa Finlay e a 1’58” l’altra francese Sophie Le Beherec.

Questi i vincitori per ogni categoria:

MARATONA

Uomini

M35: Szabolcs Beda (HUN) 2h31’17”
M40: Christian Mercier (FRA) 2h28’42”
M45: Miguel Benita Plaza (ESP) 2h30’07”
M50: Javier Vasquez Sanchez (ESP) 2h32’18”
M55: Ihar Dolbik (BLR) 2h42’56”
M60: Virginio Trentin (ITA) 2h47’08”
M65: Cees Stolwijk (NED) 2h59’52”
M70: Georges Girard (FRA) 3h17’51”
M75: Henrique Rios Barreneche (COL) 3h24’32”
M80: Jan Morawiec (POL) 4h12’11”

Donne

W35: Patrycia Wlodarczyk (POL) 2h50’22”
W40: Eva Ribalta (ESP) 3h00’39”
W45: Jo Nevens (GBR) 3h08’33”
W50: Vera Izmodenova (RUS) 3h07’39”
W55: Christine Sachs (GER) 3h11’38”
W60: Regina Graf (GER) 3h28’02”
W65: Emilia Sanchez Vaquero (ESP) 3h36’36”
W70: Helga Miketta (GER) 3h49’31”
W75: Signy Henden Rustlie (NOR) 5h17’56”

MEZZA MARATONA

11049638_10207479210448432_3502970578531755484_n.jpg

Uomini

M35: Mourad Bekakcha (ALG) 1h10’04”
M40: Benoit Dunet (FRA) 1h09’10”

A squadre M40 Italia con i nostri Francesco Duca e Fabio Bernardi
M45: Patrick Kwist (NED) 1h10’12”
M50: Francis Fontaneda (ESP) 1h11’19”
M55: Frederic Chetreff (FRA) 1h17’06”
M60: José Ramirez Riano (COL) 1h20’11”
M65: Mario Vargas (CHI) 1h21’07”
M70: Albert Anderegg (SUI) 1h25’11”
M75: Karl Walter Trumper (GER) 1h39’31”
M80: Armin Zosel (GER) 1h55’25”
M85: Christian Larcher (FRA) 2h11’03”

Donne

W35: Geraldine Simbola (FRA) 1h19’11”
W40: Heike Kohler (GER) 1h22’12”
W45: Lisa Finlay (GBR) 1h20’52”
W50: Angela Carpini (AUS) 1h24’13”
W55: Silke Schmidt (GER) 1h20’06”
W60: Chantal Langlacé (FRA) 1h28’25”
W65: Anne Van Dijk (NED) 1h48’16”
W70: Lavinia Petrie (AUS) 1h41’52”
W75: Ana Ortiz Trapala (MEX) 2h53’02”
W80: Erika Kruger (GER) 2h40’51”

 

…………………………………………………………………………………………………………

 trentin_virginio_marab.jpg

CARRIERE NUOVE E …..CARRIERE INFINITE

di Francesco Storgato

Si sono appena conclusi, a Lione ( Francia ), i campionati mondiali master di atletica su pista ( WORLD MASTER ATHLETICS CHAMPIONSHIP ). Tra i trevigiani presenti con la maglia nazionale “Master Team”, c’è chi è salito sul podio; Virginio Trentin, Fabio Bernardi, Francesco Duca, Franco Gasparinetti e Giorgio Bortolozzi. Sono proprio contesti simili a far trasparire la pratica dello sport come passione infinita. Consapevoli dei mezzi fisici che anno dopo anno perdono di efficienza, molti atleti non più dotati di particolari qualità tecniche, cercano di esprimere il massimo potenziale, finalizzato certamente a un risultato sportivo, ma fondamentalmente mossi dalla voglia di sentirsi ancora atleti, meno giovani si, ma in forma. Scorrendo i risultati, l’elenco è lungo e di qualità, le categorie più “datate” ; W80, M80, W90, M80 sono inimmaginabili e non si limitano alle specialità di resistenza, ma sconfinano nelle specialità tecniche dove qualità come reattività, elasticità, esplosività, con l’età sono destinate a calare.

 Al di là del contesto mondiale, in ambito nazionale nelle manifestazioni master s’incontrano e si confrontano atleti provenienti anche da altre discipline o che hanno scoperto l’atletica in età avanzata. C’è chi non ha mai smesso, magari ha “rallentato” per impegni di vita quotidiana o per ripristinare il fisico sofferente, causa qualche acciacco e c’è chi è tornato dopo essersi allontanato per un periodo, anche qualche decennio, ma è rientrato spinto da quel richiamo istintivo di appartenenza.

 Il mondo master è popolato da atleti che praticano maggiormente l’attività su strada, esiste una minoranza, in forte crescita negli ultimi anni, che si dedica al “Trail Running”, mentre l’attività su pista risulta essere un mondo a parte. Della pista molti master ne ignorano completamente l’esistenza, alcuni si sforzano di utilizzarla per qualche allenamento specifico, altri ancora si spingono a cimentarsi in prove competitive, chi per curiosità, chi per dovere verso la propria società.

 I master si sà non possono permettersi di vivere d’atletica. Ciò non toglie che abbiano organizzato la loro vita in modo che non vengano mai a mancare i momenti per dedicarsi a ciò che li rende vitali, possono sembrare momenti impegnativi, faticosi, ai molti incomprensibili, ma sicuramente appaganti perché sono cercati e voluti intensamente per loro stessi. E’ questo che spiega perché tanti atleti non perdano occasione di misurarsi in contesti competitivi, nonostante svariate avversità abbiano loro impedito di prepararsi adeguatamente. La passione è contagiosa, è adrenalina che si legge sui volti degli atleti e vivacizza le loro parole.

 

 

 

…………………………………………………………………………………………………………………………….

safe_image.jpg

 

…………………………………………………………..

…………………………………………………………..