Aprile 18th, 2009

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol

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Nella gara di Pasquetta, al “Criterium Cadorino”

UN ALTRO BEL SIGILLO DI LETIZIA TITON

Michela Zanatta, Gaia Benincà, Dylan Titon e la Michielin, secondi!

  Nel 27° trofeo Cassa Rurale della Bassa Valsugana di Ospedaletto, grande gara di corsa dei nostri alfieri podisti con l’ennesimo grande trionfo della nostra plurivittoriosa allieva Letizia Titon, nella foto sotto, prima in 6’31”50, davanti ad Elisabetta Colbertaldo, quarta in 7’01”26, e a Sara Gasparetto in 7’19”16. 

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Primo posto sfiorato da Michela Zanatta, seconda in 10’51”79, davanti ad Arianna Morosin, quarta in 11’22”90.

Secondi posti pure per l’allievo Dylan Titon in 10’23”77 daventi a Cesare Franceschin, quarto in 11’02”76 e ad Alessandro Gagno, tredicesimo; per la junior Gaia Benincà in 13’15”81; per Carolina Michielin in 5’06”32 e Andrea Noal, decimo.

Giancarlo Simion, tra i seniores-promesse, si è piazzato sesto in 17’00”59, davanti ai soliti nostri Diego Avon, nono in 17’15”38, GabrieleFantasia, 11° in 17’26”31 e Mirko Signorotto, 15°.

Tra i master bene Roberto Bettamin, undicesimo in 18’00”70, davanti ad Alessandro Buratto, 18’06”94 e Luciano Gagno, 18’43”31; in evidenza anche i nostri bravi “veci” Bruno Bettamin e Francesco Stella!

Tra gli esordienti si sono messi in luce Andrea Gasparetto, Giada Boscarato, Misha Salvadori e Marzia Signorotto.

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GENOVESE, A TORINO PER ESSERE

PROTAGONISTA

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Il tecnico Bettiol:”Maratona difficile, ma Bruna è in forma” 

Ritorno alla maratona. Otto mesi dopo l’Olimpiade di Pechino, Bruna Genovese è pronta a schierarsi nuovamente al via di una 42 km. Lo farà domenica, a Torino, dove non ha mai corso. Sarà la diciottesima maratona della sua carriera, ma solo la terza sulle strade italiane, dopo il debutto a Venezia nel 1999 (bronzo in 2h31’06″), e il secondo posto di Roma 2004. La fondista di Volpago del Montello è la più internazionale delle maratonete azzurre. “La speranza – spiega il suo tecnico, Salvatore Bettiol – è di trovare a Torino la stessa professionalità che abbiamo riscontrato all’estero: poche biciclette sul percorso, nessun ristoro volante, comportamenti corretti da parte delle lepri. Il primo approccio con gli organizzatori piemontesi è stato molto positivo, ora non vediamo l’ora di conoscere il percorso”. Guarita dall’infortunio che l’ha condizionata all’Olimpiade e costretta a chiudere anzitempo il 2008, la Genovese ha scelto, per il rientro, una maratona che dovrebbe adattarsi perfettamente alle sue caratteristiche. Non mancheranno le asperità, che a lei non dispiacciono (Boston, dove nel 2006 ha realizzato il primato personale, insegna), ma l’ultimo terzo di gara sarà tutto in leggera discesa. E quando la strada scende la biomeccanica di corsa della Genovese si fa particolarmente redditizia. “Quando ci alleniamo assieme sul Montello, Bruna in discesa mi stacca sempre: questione di stile di corsa. Negli ultimi giorni l’ho vista tranquilla e determinata. Dopo la delusione dell’Olimpiade, non ci nascondiamo che Torino sarà un passaggio delicato della sua carriera. Ma siamo ottimisti, perché nelle ultime settimane, dopo il rientro da Albuquerque, ha corso veramente bene. L’obiettivo è un passaggio a metà gara in 1h13’, ma, terminato il tratto più impegnativo del percorso, Bruna dovrà essere ancora in grado di correre molto velocemente: lì si deciderà la gara”. Con la Console annunciata in imperfette condizioni, la Sicari è l’altra azzurra di primo piano in gara a Torino. Ma il pericolo alla fine, per la Genovese, dovrebbe arrivare soprattutto dalle straniere, keniane ed etiopi in primo luogo. “Rispettiamo tutte, non temiamo nessuna. Bruna è stata capace di correre in 2h25’, e non l’ha fatto una volta sola. Il nostro metro di paragone è quello, anche se la prestazione cronometrica non è tutto: una vittoria in Italia sarebbe un piacere doppio”.