DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
COSI’ LA STAMPA…
Sei trevigiani
nella “top ten”
italiana
del 2011
Una stagione se n’è andata e, alla fine, tempi e misure alla mano, sei trevigiani possono dire di essersi ritagliati uno spazio ai vertici dell’atletica azzurra.
Le graduatorie nazionali assolute di fine anno, per quanto riguarda le gare maschili del programma olimpico, segnalano l’inserimento nella «top ten» stagionale di quattro atleti della Marca.
Il giavellottista montebellunese Antonio Fent è il migliore del gruppo: il suo 72.07, realizzato già in primavera, vale il quinto posto nelle liste italiane. Peccato, però, che l’infortunio subito agli Assoluti di Torino abbia condizionato il resto della stagione dell’allievo di Emanuele Serafin.
Alex Da Canal, under 23 della Jäger Vittorio Veneto, ha realizzato il nono tempo stagionale nei 200 (21″25). Nono anche il mezzofondista volpaghese Paolo Zanatta, sceso sotto i 9′(8′59″58) nei 3000 siepi.
Decimo, infine, un altro giovane della Jäger Vittorio Veneto, Giancarlo Simion, progredito sino a 2h19′33″ nella maratona.
Con Bruna Genovese fermata prima da un infortunio e poi dalla maternità, sono invece soltanto due le donne trevigiane capaci di ritagliarsi un posto tra le migliori dieci italiane dell’anno.
La ventenne di Musano, Giulia Alessandra Viola, è quarta nei 1500 (4′17″14), oltre che dodicesima negli 800 (2′08″66). La lanciatrice di Castagnole, Flavia Severin, si è invece confermata non lontana dalle migliori nel peso (13.96, nona). Una specialità, peraltro, stagnante come poche.
Nel complesso, per l’atletica trevigiana di vertice, è stata una stagione di poche luci e molte ombre. C’è solo da augurarsi che il momento di difficoltà sia temporaneo. Il panorama provinciale resta vivace, ma il movimento è alle prese con una fase di ricambio generazionale più lunga del previsto.
Alle spalle della Viola sono in rampa di lancio Jacopo Lahbi e il marciatore Leonardo Dei Tos. Al 2012 il compito di realizzare tante speranze.
Chiamata azzurra per Lahbi
Jacopo, il predestinato, mette
in cantiere i mondiali juniores
Quando papà Faouzi rincorreva il mondo, lui doveva ancora nascere.
La lezione, però, l’ha imparata in fretta. Jacopo Lahbi è uno degli otto mezzofondisti convocati, da domani al 7 gennaio, a San Vincenzo, sulla costa livornese, per il primo grande raduno giovanile del 2012.Il nuovo anno, per il diciottenne moglianese, porta con sè un sogno iridato: i Mondiali juniores, in programma a Barcellona dal 10 al 15 luglio. Per vestire l’azzurro nella rassegna che vale una stagione, Jacopo dovrà correre gli 800 metri in meno di 1′51″. Un obiettivo alla portata, se pensiamo che il giovane Lahbi la scorsa estate, al primo anno di categoria, ha corso in 1′50″64. «In realtà - spiega Jacopo - penso di valere molto di più.
Qualche tempo fa avrei detto di poter correre sotto l’1′49″. Ma sono appena guarito da un infortunio al tendine d’Achille e non mi sento così ottimista. Anche la scorsa stagione, comunque, non era iniziata bene: sono stato fermo da novembre a febbraio, poi però ho recuperato». Papà Faouzi, che l’allena, è stato uno dei più grandi ottocentisti al mondo negli anni ‘80. E ora sta trasferendo le sue esperienze ad un gruppo di giovani con pochi eguali in Italia. Basti pensare che assieme a Jacopo si allena anche l’azzurrina Giulia Alessandra Viola, altro talento doc.
Difficile dire quale sia il segreto del tecnico d’origine marocchina.
Ne azzardiamo uno: quello di allenare la mentalità insieme al fisico. Così, non si può non rimanere stupiti se un diciottenne come il figlio Jacopo, a chi gli chiede cosa si aspetta dall’atletica, risponde «arrivare ai massimi livelli internazionali» e non «entrare in un gruppo sportivo militare», come avrebbe risposto la maggioranza dei suoi coetanei.
Studente liceale all’Astori, Jacopo ha un hobby particolare («La montagna, ma non per camminare: per arrampicare») e due tifosi eccellenti come nonno Romeo (Girardi) e nonna Elvira, due istituzioni dello sport moglianese. È anche un buon interprete dei 400 ostacoli, specialità in cui promette bene il fratello Tobia, spilungone di 16 mesi più giovane. «Lo tengo d’occhio. Diventerà fortissimo. Abbiamo appuntamento per una sfida sui 200». Oltre il traguardo, potrebbe esserci un grande avvenire.
Ciao Matteo! Resti sempre uno dei nostri…
(al.co.) Matteo Redolfi torna in Friuli. Il 27enne maratoneta, dopo otto stagioni trascorse tra le fila dello Jager Vittorio Veneto, ha deciso di riabbracciare completamente l’Atletica Aviano, la sua società di appartenenza, dove tra l’altro ricopre l’incarico di segretario.
Novità riguardano anche il comparto femminile, il vero punto di forza della società presieduta da Maura Perin. Mentre Manuela Moro è passata con l’Atletica Vittorio Veneto, Angela Pin (Vittorio Veneto, Mf65), Simonetta Di Lenardo (Alto Friuli, Mf50) e Jole Sellan (Marciatori Gorizia, Mf70) hanno firmato per il passaggio al sodalizio della Pedemontana.
Riconfermate - non poteva essere diversamente - Luisa Mattioz, Miriam Buzzi, Ivana Dall’Armi, Maria Cristina Fragiacomo, Erminia Furegon, Vanna Vannini e Daniela Vedelago: tutte atlete capaci di conquistare il podio dei Tricolori nelle diverse specialità.
Un nutrito gruppo di atleti, intanto, ha già fatto il proprio debutto stagionale: in occasione del mini giro a tappe di Terrasini, in Sicilia, il 31 dicembre e il primo gennaio si sono messi in evidenza Giovanni Bressan, Marilena Dall’Anese, Erminia Furegon, Luigi Sacilotto ed Isabella Segato.
Proseguono invece i corsi di atletica, targati Atletica Aviano, dedicati al settore giovanile. Il comparto promozionale ha registrato un piccolo boom di iscritti, con una ventina di tesserati prevalentemente appartenenti alla categoria Esordienti.