Agosto 28th, 2011

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

Daegu: harakiri di Bolt, i 100 a Blake

di Marco Buccellato

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Il titolo dei 100 metri mondiali è sì della Giamaica, ma non di Usain Bolt, squalificato per una falsa partenza che ha messo k.o. i nervi di più di un avversario. L’oro è di Yohan Blake (9.92/-1.4), il più giovane del gruppo dei caraibici di vertice, davanti allo statunitense Dix (10.08) e all’incredibile Kim Collims (10.09), eroe nazionale di St.Kitts & Nevis. Nelle altre finali dove non erano impegnati atleti italiani, sono state assegnate due medaglie d’oro agli Stati Uniti con Brittney Reese (6,82/+0.1) nel salto in lungo femminile e Trey Hardee (8.607 punti) nel decathlon che hanno così confermato il titolo iridato di Berlino 2009. Nel disco femminile storico primo oro cinese e asiatico nella specialità, grazie al 66,52 della cinese Li Yanfeng. Nel pomeriggio di Daegu si sono disputate anche le tre semifinali degli 800 metri maschili, che hanno promosso alla finale tutti i migliori atleti, a partire dal primatista mondiale David Rudisha.

Le finali: 100 maschili

Succede l’imprevedibile, l’incredibile, l’inimmaginabile: la spada di Damocle del regolamento impietoso, che mette fuori gioco chi si addossa la responsabilità di una falsa partenza, si abbatte sul faro mediatico dell’atletica mondiale, Usain Bolt, che schizza dai blocchi in netto anticipo, facendo harakiri in un secondo. Via in un attimo la maglia, la medaglia e la sicurezza, appena resosi conto della portata del guaio appena combinato. La tensione, già alle stelle, sale a livello galattico, per un oro che doveva essere di nessun altro. Se lo prende il più freddo di tutti, Yohan Blake, che ai 30 metri scappa via dall’ombra di Collins, un razzo dai blocchi, e chiude senza rivali in 9″92 con vento contrario di quasi un metro e mezzo. L’argento va al bravissimo Walter Dix in 10″08, ancora una medaglia conquistata negli ultimi centimetri, che riprende sul traguardo Kim Collins, prodigioso nel portare a casa il bronzo (10″09), il secondo dopo quello di Helsinki, la terza medaglia mondiale dopo l’oro di Parigi, ma soprattutto bravo a restare mentalmente “dentro” la finale dopo l’uscita di Bolt. La tensione ha lacerato anche l’anima di Christophe Lemaitre, che non ha saputo imboccare la via del cancello spalancatoglisi davanti con la squalifica di Bolt. E’ quarto in 10″19. Sotto choc Nesta Carter, rimasto indietro senza correre (10″95).

Prima dell’apoteosi, nella prima semifinale si è fatto fuori da solo Dwain Chambers, squalificato per falsa partenza. Al replay sui blocchi, Blake si rialza coi tempi giusti e va via in accelerazione che è una bellezza, vincendo in 9″95 con leggero vento contrario. Secondo è Dix nel rispetto dei pronostici, terzo il campione europeo junior Jimmy Vicault, quarto Bailey, che saranno ripescati per la finale. Nella seconda Bolt lampeggia meno che in batteria ma vince nettamente in decontrazione, Lemaitre fa il suo, uscendo dopo i 50 metri regalando un metro agli avversari. Nella terza, “Speedy” Collins lascia sul posto Nesta Carter e guadagna l’ennesima finale mondiale dopo essersi dichiarato “ex”. Scherzava. Gatlin chiude la recita mestamente, senza lasciare traccia, in 10″23.

 

 

 

 

 

Così la stampa: Il Gazzettino

Paludetto star del “Luciano Piazza”

GLI ARPIONI “CRESCONO”!

A 2″ dal primato regionale. Sulle soglie di Venanzio Ortis e Mohamed Mouaouia: Luca Paludetto (Libertas Sanvitese Iperottica) è la nuova stella del mezzofondo. Ieri sera, in occasione del tradizionale Memorial Luciano Piazza, si è superato. Sulla distanza dei 600 metri ha chiuso con il gran tempo di 1′26″34, classificandosi al primo posto. Grande prova, sempre sulla stessa distanza, anche per la sanvitese Elena Marcon che si è aggiudicata l’oro con l’ottimo crono di 1′44″56.
      La giornata di ieri è stata particolarmente propizia anche per
Chiara Bortolus (Polisportiva Azzanese), che nel concorso del salto in lungo ragazze ha vinto ottenendo anche il primato personale con la misura di 4 metri e 71. La stessa Bortolus è giunta sul secondo gradino del podio nei 60 metri, sfoggiando il buon tempo di 8″57. Tra i maschi, invece, la gara della velocità è stata vinta da un superlativo Andrea Variola (Libertas Sanvitese), primato con il crono di 7″82. Sempre per quanto riguarda lo sprint, medaglia d’oro per Sandra Cellamare (Brugnera Friulintagli) nei 100 metri: con 12″68 ha sorpassato le compagne di squadre Gifty Mensah (12″86) e Antonella Agyare (13″17).
      Elisa Rovere e Riccardo Trevisan: sono stati loro i dominatori della gara dei 300 metri a ostacoli. La prima, che gareggia per il Malignani Udine, ha chiuso le fatiche in 48″65; l’alfiere della Libertas Sanvitese si è aggiudicato la prova con il bel tempo di 43″09. Per entrambi, comunque, i margini di miglioramento sono ancora molti.
      Grande performance per
Davide Arpioni, in netta crescita nel salto in alto: il 13enne della Libertas Sacile è salito sino a quota un metro e 62 lasciandosi alle spalle Francesco Innocente (Azzanese) fermo a 150 centimetri. Il fratello, Michele, ha invece dominato gli 800 con 2′00″13.
      Dai salti ai lanci. Il profeta in patria Davide Di Fazio non ha avuto rivali nel lancio del peso Cadetti: con l’attrezzo da 4 chilogrammi si è attestato sulla misura di 13 metri e 59. Seconda piazza, nel giavellotto, invece per Massimo Ros (Libertas Sanvitese) beffato all’ultima prova da
Edoardo Lisciandra (Silca Ogliano). Ros ha chiuso il concorso con la misura di 45 metri e 99 (tre metri circa sotto il suo primato personale), cedendo lo scettro per soli 10 centimetri.
      Per la categoria Esordienti da segnalare la vittoria di Fabiola Avoledo (Libertas Casarsa) nei 600 metri con 1′59″50 e la seconda piazza di Collins Egbo (Libertas Sanvitese) nei 50: 7″83 la sua prestazione.

Nell’ormai tradizionale appuntamento con l’Highlander

Oberti e Zoccarato in evidenza a Scorzè

Miglior crono sul giro

del trevigiano Gagno

Ormai è divenuta tradizione l’«Highlander» nel contesto della Festa dello Sport a Scorzé.
      Gara ad eliminazione su circuito di 344 metri: un giro alla massima velocità seguito da uno in souplesse. Altamente spettacolare e coinvolgente.
      Ad aver la meglio Michele Oberti - bergamasco classe 1987 - che alla fine ha preceduto il compagno di colori Gueje e Slimani, il marocchino 36nne peraltro terzo nella maratonina di 5 giorni prima (1.08.13). Miglior crono sul giro del trevigiano Alessandro
Gagno (53.4), tuttavia «eclissatosi» a metà gara (finirà 10.mo). Da segnalare inoltre Bazhar Taoufik (Biotekna Marcon) che, certamente non avvezzo all’interval-training, ha centrato comunque una positiva 5. piazza.
      In ambito «Amatori A», da evidenziare il noalese 40nne Claudio Zoccarato. Pur non velocissimo (61.6 nel giro), con acume tattico è riuscito a concludere in 2. posizione, preceduto unicamente dal trevigiano
Stefano Pretotto.


Queste le singole graduatorie.


ASSOLUTI: 1. Michele Oberti (Atl. Bg); 2. Mammadou Gueje (id.); 3. Benazzouz Slimani (Atl. Aosta); 4. Kiplagat Evans Chebet (Rosa Bg); 5. Taoufik Bazhar (Biotekna Marcon); 6.
Mauro Amadio (id.). 8. Fabio Visentin (Jager), 9. Marco Sartoretto (idem), 10. Alessandro Gagno (Atl. Ponzano).

AMATORI A: 1. Stefano Pretotto (Atl. Ponzano); 2. Claudio Zoccarato (Audace Noale); 3. Riccardo Pellegrini (Atl. Ponzano); 4. Stefano Castellini (Riv. Brenta); 5. Vincenzo Esposito (Athlon Pd); 6. Francesco Breda (T. Montegrotto).
AMATORI B: 1. Enrico Baldan (Athlon Pd); 2. Lance Cochrane (Virtus Este); 3.
Andrea Violin (Gp Montebelluna); 4. Andrea Bonarrigo (Athlon Pd); 5. Ennio Mezzalira (Amat. Chirignago); 6. Luciano Gagno (Atl. Ponzano), 8. Claudio Trevisan (Lib. Piombino Dese), 10. Giuliano Dussin (Atl. Ponzano).

Cambio della guardia in casa Titon per i mondiali di corsa in montagna

Aspetti Letizia,

spunta Dylan

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Aspetti Letizia, spunta Dylan. In casa Titon non sanno se ridere o piangere. Fatto sta che ora, ai Mondiali di Tirana, rischia di andare Dylan, appena guarito da un infortunio, mentre la sorella Letizia, dominatrice della stagione, ma sofferente ad un tendine, potrebbe rimanere a casa.
      La terza e ultima prova del campionato italiano di corsa montagna, a Zelbio, nel Comasco, ha rimescolato le certezze del papà-allenatore Gianpietro.
      Dylan si è lasciato tutti alle spalle nella gara juniores. Dopo venti giorni di stop, a causa di una piccola microfrattura, e la forzata rinuncia alla prova tricolore di San Vito di Cadore, il più giovane dei fratelli Titon ha recitato da protagonista a Zelbio.
      Il titolo italiano era già stato assegnato, dopo le prime due gare, al trentino Maestri (terzo a Zelbio), ma la prova d’autorità di Dylan (48″ il distacco inflitto, sul traguardo, al calabrese Barbuscio) non ha lasciato indifferenti i tecnici azzurri. Dylan si è anche ritrovato al sesto posto nella classifica finale del campionato italiano, a pari punti con il terzo.
      Papà Gianpietro è contento: «La convocazione per i Mondiali dovrebbe essere sicura». Il sorriso, però, scompare, pensando a Letizia, che invece a Zelbio si è ritirata.
      «Da una decina di giorni Letizia soffre per un’infiammazione al tendine. Abbiamo deciso di correre lo stesso a Zelbio, ma ad un terzo di gara, quand’era già prima con un buon vantaggio, Letizia si è ritirata: il tallone le faceva male e rischiava di peggiorare la situazione».
      Vinto il titolo italiano juniores (il terzo della stagione dopo cross e pista) grazie ai successi ottenuti nelle prime due prove, la gara di Zelbio, per Letizia, doveva fungere soltanto da test d’efficienza. Rischia invece di essere un crocevia della stagione.
      «I tecnici federali ci hanno dato tempo sino al 31 agosto per cercare di risolvere il problema», spiega papà Gianpietro. «Ora Letizia è in raduno in Piemonte, ma a questo punto i Mondiali di Tirana sono a rischio».

 

 

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