Febbraio 23rd, 2011

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

 

A PADOVA GIAVELLOTTISTI CRESCONO

Fent e Fraresso già ci sono!

L’allievo Marco De Nadai dietro incalza…

 

 

 

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In basso, Zavarise e Fent; in alto Piai, Sarcognato, Serafin, Fraresso e Quello del Baston

 

 

Giavellottisti in primo piano a Padova (seconda riunione di lanci invernali del 19 febbraio). Intanto Antonio Fent, piazzandosi secondo, ha subito sfiorato i settanta metri, realizzando 68,31, mentre Mauro Fraresso ha migliorato di oltre quattro metri il suo primato personale con l’attrezzo senor (da 800 grammi), vincendo la sua batteria (juniores/allievi), primo con un lancio di 56,25; terzo (davvero niente male!) l’allievo Marco De Nadai, già a 52,29 (meglio di Fraresso, 52,16 nel 2010); ottimi i rincalzi, da Christian Piai con 44,24, a Marco Sarcognato con 42,79 e a Vittorio Zavarise con 40,07.

Tra i seniores anche il redivivo Gabriele Draicchio con la buona misura di 45,31. Tra le ragazze, invece, ricomparsa di Chiara Francescato con un promettente 28,36.

 

 

 

A Padova con il martello da sei chili a 57,32!!!

Nuovo primato di Francesco Vendrame

INTANTO ELOISA TORRESINI SI PORTA A 40,78

 

 

 

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Francesco Vendrame

 

Nella seconda giornata di lanci invernali del 20 febbraio, a Padova, nuova bella sortita di Francesco Vendrame con il martello da sei chili, che, vincendo, con la la bella parabola di 57,32, ha stabilito il nuovo primato assoluto trevigiano (che già gli apparteneva con 55,56, realizzato nel 2010): bravo Francesco, i sessanta metri sono sempre più vicini!

Esordio e primo buon assaggio per Enrico Dal Compare, qui approdato quarto con 47,05, sull’allievo Christian Piai, settimo con 39,78. Tra le donne lenta ma efficace rimonta di Eloisa Torresini, ora già oltre i quaranta metri, terza con 40,78 (lontana, per ora, la junior Elena Sartori).

Disco favorevole a Martina Roccon, ancora miglioratasi, fino a 35,26, giunta seconda; apparizione di Miura Mattiuzzo, quinta con 30,11, poi la Sartori e Rossana Zorzetto; maschietti in sordina, sia per Gianmarco Volpi (35,01), sia per Diego Benedetti (38,00) e per Marco Brunato (32,92).

 

 

 

NELLA MARATONA DI VERONA

Redolfi e Trevisan, buona…la mezza.

 

 

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Matteo Trevisan

 

 

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Andrea Toso

 

Nella maratonina “gentile” di Half Romeo e Giulietta, (con la  10^Verona Marathon del 20 febbraio), scava, scava e all’87° posto femminile ho trovato Silvia Guido (Scuola di Maratona di Vittorio Veneto), che ha concluso la sua fatica nel tempo di 3h 58. 17. insieme a Clementina Polese (89^ Livenza Sacile)) in 3h 58. 46. e a Silvana Marchesi (90^ Idealdoor Libertas S.Biagio) in 3h 59. 02.

Più frequentata la mezza maratona con Matteo Redolfi (Jager Vittorio Veneto), 25° in 1h 17. 29. su Matteo Trevisan, 29° (Libertas Piombino Dese), in 1h 17. 49.

Poi anche Andrea Toso ed Ennio Mezzalira.

 

 

 

 

da il “Gazzettino di Treviso”

 

STORIE DI MARCA

La passione e la cultura dello sport è stata trasmessa dal padre ai due figli

 

Colbertaldo, dinastia di fondisti

 

Papà Vasco aveva giocato a tamburello conquistando

con il Fontigo la promozione in serie A

 

 

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Federico
asso del nuoto
Elisabetta
pratica l’atletica

 

 

Fondisti per scelta. A partire dal padre Vasco, per proseguire con Federico e concludere con Elisabetta, l’attitudine allo sforzo fisico prolungato è quasi un marchio di fabbrica per la famiglia Colbertaldo di Montebelluna.
      Il più noto adesso è “Scienzy”, il figlio maggiore da anni sui palcoscenici mondiali del nuoto (bronzo ai mondiali di Melbourne nel 2007), seguito a ruota dalla sorella che si sta ritagliando un proprio spazio nell’atletica, ma tutto, come sempre succede nei casi delle dinastie sportive, nasce molto tempo fa.
      Siamo agli albori degli anni Settanta, papà Vasco gioca a tamburello a Bigolino, un sport antico, poco noto ai più ­ non tutti sanno ad esempio che la curva Tamburello dell’autodromo di Imola, all’uscita della quale morì Ayrton Senna, è così chiamata per la vicinanza di un campo dove si disputano partite dell’omonima disciplina - spesso estenuante come durata.
      «Erano altri anni, si faceva fatica però era uno sport molto praticato, nella Marca facevano attività una dozzina di società ­ ricorda Vasco Colbertaldo ­ dopo gli inizi, nel 1974 arrivai a conquistare un titolo italiano nella categoria Allievi. Poi mi trasferii nel veronese, dove c’erano realtà di livello professionistico, giocando in serie C. Qualche anno dopo tornai qua, a Fontigo, dove nel 1997 ebbi la soddisfazione di vincere il campionato di serie B e quindi di salire in A».
      Con questo bagaglio di esperienze non dev’essere stato difficile avviare i suoi due figli allo sport.
     
«In casa nostra è sempre passata la regola che fare sport sia fondamentale, la vita è agonismo e bisogna essere allenati ad affrontare le cose. In questo è stata brava mia moglie Matilde, che ha avuto il tempo di seguirli più di me».
      «Avevo iniziato anch’io con il nuoto, cercando di seguire le orme di Federico, ma non arrivavano risultati ed ho cambiato ­ racconta la diciassettenne Elisabetta, una tra le giovani atlete più interessanti nel fondo ­ all’inizio non ho avuto vita facile, poi le campestri mi hanno regalato le prime soddisfazioni ed ho proseguito. Credo che lo sport, qualunque esso sia, ti distolga da altri fastidi costruendoti nel fisico e nella testa».
      Federico per te è un modello. Lui quest’anno ha in mente i mondiali e poi Londra 2012 con l’obiettivo di sfatare il tabù del quarto posto, tu invece che cosa ti proponi?
     
«Intanto ho appena cambiato società passando al Conegliano, per quanto riguarda i tempi spero di scendere sotto i 10 minuti nei 3000, ma correrò anche 1500 e 5000 in ottica di campionati italiani. Un pensiero alla maratona? Sono molto giovane, però ho tanto fiato e non è detto che quello non sia un traguardo futuro».

 


 

Domani servizio fotografico di Gabriele Marsura sul cross di Marostica!