Ottobre 28th, 2009

Diario trevigiano

a cura di Franco Piol 

New York, un sogno per 3500 italiani

…e per almeno sessantotto trevigiani!

  

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 E’ un sogno lungo 42 km e 195 metri per 42.000 persone. In tanti il prossimo 1° novembre a New York aspetteranno con impazienza il colpo di cannone sul ponte di Verrazzano a Staten Island. Per poi lanciarsi, di corsa, verso il traguardo a Central Park. Non prima, però, di aver attraversato tutti e cinque i distretti della Grande Mela: Brooklyn, Manhattan, ma anche Queens e Bronx. Ognuno con il suo passo, ognuno per la sua gara nella gara. Anche questa è la Maratona di New York. Evento che, giunto ormai alla sua quarantesima edizione, è diventato qualcosa di ben oltre il semplice fatto sportivo. Una moltitudine anche gli spettatori che lungo il percorso sosterranno tutti i concorrenti: dai top runners, che si contenderanno il ricco montepremi di 600.000 dollari, fino ai tantissimi runners che prenderanno il via suddivisi in tre diversi scaglioni per facilitare le operazioni di partenza. E pensare che, nel 1970 quando tutto ebbe inizio, erano soltanto in 127. Anche grazie a quella felice iniziativa del New York Road Runners, da allora la corsa si è trasformata in un fenomeno di massa.

I PROTAGONISTI: tra i top runners della prova maschile spicca il nome del keniano Martin Lel che a New York ha già vinto nel 2003 e nel 2007 con un PB di 2h05:15 stabilito l’anno scorso in occasione della sua terza vittoria alla maratona di Londra. Come lui cerca la tripletta il brasiliano Marilson Gomes dos Santos, vincitore nel 2006 e nel 2008.  Entrambi dovranno vedersela con l’altro keniano James Kwambai, attualmente il terzo maratoneta più veloce di sempre grazie al 2h04:27 che quest’anno a Rotterdam lo ha visto praticamente appaiato al connazionale Duncan Kibet e dove il 24enne Patrick Makau, altro top runner dell’ING NY City Marathon 2009, al suo esordio sulla distanza, ha fermato il conometro a 2h06:14. In gara anche il trentasettenne sudafricano Hendrick Ramaala, due volte argento ai Mondiali di mezza maratona e primo a New York nel 2004. Memorabile nel 2005 il suo duello spalla a spalla con il keniano Paul Tergat da cui fu battuto di un soffio sul traguardo. Da seguire, inoltre, il 27enne statunitense Ryan Hall, uomo da 2h06:17 a Londra nel 2008, e gli argenti olimpici di Atene 2004, Meb Keflezighi (USA), e di Pechino 2008, Jaouad Gharib, il marocchino iridato nel 2003 e 2005. Insieme a lui il connazionale Abderrahime Bouramdane, un anno fa quinto nella Grande Mela e secondo a Boston. Tra le donne andrà, invece, a caccia del quarto successo la britannica, primatista del mondo, Paula Radcliffe. Tenteranno di rovinarle l’impresa la keniana Salina Kosgei, le due russe Petrova (Lyudmila e la più giovane Tatyana), le etiopi Tulu e Kotu e la giapponese Kano. In occasione dei 40 anni della maratona scenderà in campo anche Joan Benoit Samuelson, la prima donna a vincere l’oro olimpico nella maratona a Los Angeles nel 1984.

ITALIANI A NEW YORK: quest’anno saranno oltre 3500 i runners italiani al via della maratona più famosa del mondo. Nell’albo d’oro della corsa sono cinque i successi made in Italy, tra i quali spicca la doppietta di Orlando Pizzolato, primo nel 1984 (2h14:53) per poi ripetersi l’anno seguente in 2h11:34. E il maratoneta veneto, oggi 51enne, risulta tra gli iscritti dell’edizione 2009. Ad aggiudicarsi la maratona del 1986 fu, invece, Gianni Poli, vincitore a New York in 2h11:06. (Bella presenza nel 1989 del nostro Salvatore Bettiol in 2h10.08.!) Dieci anni dopo il primo al traguardo di Central Park è l’allora venticinquenne Giacomo Leone, senza rivali in 2h09:54. Nel 1998 tocca, quindi, anche alla prima donna italiana, Franca Fiacconi davanti a tutte in 2h25:17. E’ il 2001, infine, quando Francesca Porcellato si impone nella categoria disabili: (nel 2005 presenza di Bruna Genovese che ha corso in 2h27.15). Il prossimo 1° novembre per l’Italia si presenteranno, invece, sulla linea di partenza il campione nazionale in carica della specialità Migidio Bourifa, 40enne di origine marocchina in forza all’Atl. Valle Brembana, e lo specialista piemontese della corsa in montagna Gabriele Abate (GS Orecchiella-Garfagnana).      

LA MARATONA IN TV: diretta tv integrale su Rai Sport Più dalle 15 alle 18 e ampia sintesi su Rai Due dalle 19.30 alle 20.30.

a.g.

 Sono andato a contarli: i trevigiani (e/o residenti nella provincia) sono sessantatotto; qualcuno l’ho pure riconosciuto come Edi Cadorin, Francesco Fedato, Maria Rita Fregolent, Francesca Fogal e, ancora Norina Marcolin, Giorgio Limarilli, Annamaria Magro e Fausto Pavan, forse Roberto Crosato e Maria Tiziana Berton. L’elenco probabilmente non è quello definitivo, andrò a leggere i risultati.

Gli iscritti trevigiani provengono da almeno 28 comuni, di questi, i più partecipativi sono Treviso e Montebelluna con nove presenze ciascuno, poi Pieve di Soligo con sei, Castelfranco Veneto con 5, Cornuda con 4 e così via. Dal paesino di mia madre, Refrontolo, ben due concorrenti, Monica Grassi e Gino Zottini e da Conegliano Marco Bin e Roberta Furlan.

A tutti i partecipanti un urlato “in bocca al lupo”!

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EPPUR SI MUOVE!

Scritto da Diego Cacchiarelli

  Il titolo forse è esagerato ma vale la pena sottolineare alcune novità uscite dall’ultimo consiglio federale. Non faremo un commento dei vari punti e di quello che è stato deciso, non è il nostro compito e magari saremmo anche lacunosi. Però un aspetto lo vogliamo evidenziare perché crediamo sia davvero importante.
L’aspetto che ci piace mettere in rilievo è quello di un consiglio fatto di consiglieri che in sede di voto iniziano a dimostrare senso critico, cognizione di causa e volontà di analisi. Dai consigli precotti in cui magari uno diceva si fa questo e tutti votavano a favore, si è passati a situazioni del tipo che chi propone spiega cosa sta proponendo e chi vota, vota secondo il proprio sentire e la personale valutazione sul fatto. Insomma, tanto per capirci, la solita bambinesca frase “ma tu da che parte stai?” ha lasciato il posto ad un confronto sereno sui fatti e sulle modalità di applicazione di questa o quell’altra decisione.
Il consiglio di venerdì scorso ha così evidenziato una pluralità di pensiero e di analisi che, siamo certi, darà vita a situazioni migliori e costruttive. Addirittura in una, due occasioni la linea di Arese e del suo vice Rossi (che si è anche un po’ arrabbiato) è stata battuta in fase di voto e questo è appunto il segnale che qualcosa sta cambiando, il consiglio inizia a prendere la giusta forma. Volge al termine la contrapposizione amico-nemico (di chi poi?) a favore del semplice e sano confronto tra idee e punti di vista. Per essere chiari: non ci interessa chi vince un voto o chi lo perde, quello che ci piace di questa situazione è la sensazione di una vera democraticità, di un dialogo slegato dagli ordini di scuderia che può generare solo effetti positivi e decisioni serie per il nostro ambiente.Ovviamente di strada ce n’è ancora molta da fare. In consiglio ci sono stati momenti abbastanza caldi e per certi versi anomali. Sembra che un consigliere abbia rimesso le deleghe al presidente (chi? perché?), c’è chi avrebbe contestato una delibera passata perché ottenuta senza aver avuto visione di tutti gli elementi di cui il presidente era a conoscenza (parliamo del settore tecnico)…insomma di roba su cui migliorare ce n’è molta, ma la strada è senz’altro quella giusta.Se qualcuno si sta chiedendo perché sta accadendo tutto questo, perché il consiglio si sta comportando diversamente…beh la risposta c’è; anzi ce ne sono diverse ma vale la pena parlarne in un secondo tempo. Ad oggi ci preme soprattutto dire bravi a coloro che in consiglio si stanno comportando come veri “consiglieri” ovvero persone con capacità e cultura tali da poter consigliare per il meglio e rendere la nostra Atletica sempre più incisiva e visibile. A loro tutta la nostra stima e l’attenzione per il futuro.