Agosto 29th, 2022

QUINDICESIMA STAGIONE 2022

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

ATLETICA, NALESSO E CALZOLARI DA APPLAUSI AI CAMPIONATI PROVINCIALI CADETTI   

Il duo di Trevisatletica in grande spolvero a San Biagio di Callalta: 12.76 per la pesista, 12”4 per l’ostacolista. Sono leader in Italia

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Treviso, 29 agosto 2022 – L’atletica trevigiana riparte, dopo la pausa di mezza estate, dai campionati provinciali cadetti. Sabato 27 agosto, a San Vendemiano, e domenica 28 agosto, a San Biagio di Callalta, sono stati assegnati i 32 titoli individuali per la categoria under 16 già proiettata ai campionati italiani di Caorle (1-2 ottobre).In un’ottica tricolore, da segnalare le prove d’autorità di Anita Nalesso e Isabella Calzolari, talentuoso duo di Trevisatletica. La prima ha lanciato il peso a 12.76, confermandosi leader stagionale in Italia: il bis del titolo vinto l’anno scorso a Parma pare più di un’ipotesi. La seconda, stella emergente della scuola degli ostacoli guidata da Mary Massarin e Rolando Zuccon, si è imposta nelle barriere alte in 12”4. Anche Isabella, con ogni probabilità, arriverà a Caorle da capofila nazionale dell’anno. Giulia Meneghetti (Silca Ultralite Vittorio Veneto) si è migliorata di quasi 13” nei 2000, scendendo per la prima volta sotto la barriera dei 7 minuti (6’50”6).  Sabato, a San Vendemiano, conferma per Sofia Benedetta Piovesan (Atl. Ponzano) che ha lanciato il giavellotto a 35.57, arrivando a 40 centimetri dal record personale. Bell’esercizio di velocità per Filippo Bordin (Atletica Montebelluna) e Micol Lazzarini (G.A. Vedelago) negli 80 (rispettivamente 9”3 e 10”3). Doppiette, nel complesso delle due giornate, per Tommaso Cesca (Vittorio Atletica, peso e martello), Eleonora Fornasier (Atl. Villorba, lungo e triplo), Riccardo Cenedese (Silca Ultralite Vittorio Veneto, 1000 e 2000) e la già citata Nalesso (peso e disco).

 

I risultati. SAN VENDEMIANO. Cadetti.  80: 1. Filippo Bordin (Atl. Montebelluna) 9”3. 1000: 1. Riccardo Cenedese (Silca Ultralite Vittorio Veneto) 2’48”5. 300 ostacoli: 1. Giacomo Guizzo (Atl. Montebelluna) 43”9. Alto: 1. Filippo Zambon (Trevisatletica) e Davide Illis (Atl. Valdobbiadene Gsa) 1.70. Asta: 1. Elia Dall’Antonia (Atl-Etica San Vendemiano) 3.30. Triplo: 1. Matteo Guizzo (Trevisatletica) 12.00. Peso: 1. Tommaso Cesca (Vittorio Atletica) 11.24. Giavellotto: 1. Andrea De Savi (Vittorio Atletica) 45.44, 2. Joey Gottardello (Atl. Montebelluna) 43.77. Marcia (5000 m): 1. Paolo Sozza (Atl. Ponzano) 29’32”1. Cadette. 80: 1. Micol Lazzarini (G.A. Vedelago) 10”3. 1000: 1. Chiara Padoin (Eurovo Atl. Pieve di Soligo) 3’18”9. 300 ostacoli: 1. Sofia Zambon (Atl. Villorba) 49”5. Asta: 1. Noemi Colaci (Atl. Montebelluna) 1.90. Lungo: 1. Eleonora Fornasier (Atl. Villorba) 4.89. Giavellotto: 1. Sofia Benedetta Piovesan (Atl. Ponzano) 35.57. Marcia (3000 m): 1. Clelia Garcia Greco (Atl-Etica San Vendemiano) 22’25”8.

 

SAN BIAGIO DI CALLALTA. Cadetti. 300: 1. Alessandro Ferroni (Atl. Silca Conegliano) 38”2. 2000: 1. Riccardo Cenedese (Silca Ultralite Vittorio Veneto) 6’09”2. 1200 siepi: 1. Riccardo Varacalli (Atl. San Biagio) 4’00”2.100 ostacoli: 1. Jacopo Cinquegrani (Trevisatletica) 14”8. Lungo: 1. Leonardo Foley (Atl. Valdobbiadene Gsa) 5.82. Martello: 1. Tommaso Cesca (Vittorio Atletica) 36.05. Disco: 1. Matteo Montagner (Atl-Etica San Vendemiano) 26.76. Cadette. 300: 1. Marisol Giusto (Atl. Mogliano) 42”5. 2000: 1. Giulia Meneghetti (Silca Ultralite Vittorio Veneto) 6’50”6. 1200 siepi: 1. Diana Minotto (G.A. Vedelago) 4’55”9. 80 ostacoli: 1. Isabella Calzolari (Trevisatletica) 12”4. Alto: 1. Greta Sari (Atl. San Biagio) 1.10. Triplo: 1. Eleonora Fornasier (Atl. Villorba) 10.38. Peso: 1. Anita Nalesso (Trevisatletica) 12.76.  Disco: 1. Anita Nalesso (Trevisatletica) 25.52. Martello: 1. Valeria Franco (Vittorio Atletica) 31.74.

 

In allegato: foto della premiazione del getto del peso, vinto da Anita Nalesso.

 

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La trevigiana Edi Cadorin, regina delle maratone: «Ne ho corse 300, e non smetto…»

Edi Cadorin al lago d’Orta per la sua 300ª maratona in carriera

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Dalle Hawaii all’Islanda, dalle major al Sahara:  ecco tutte le sue avventure: «Continuerò fino a quando mi divertirò»

Salima Barzanti 17 Agosto 2022

TREVISO. Trecento volte al traguardo di una maratona (sono 12.658,5 km…). Trecento applausi per Edi Cadorin, 68enne di Treviso, ex titolare di un negozio di materiale fotografico, di “professione” maratoneta (ma anche ultramaratoneta). Il “diploma” di maratoneta over 300 l’ha conquistato sul lago d’Orta, in Piemonte, alla manifestazione 10 maratone in 10 giorni, dove ha partecipato a tre giornate, il 13, il 14 e il 15 agosto, correndo la sua 299ª, 300ª e 301ª maratona. A festeggiare la portacolori dell’Atletica Mareno, oltre al marito Vladimiro (e al figlio Massinissa), anche gli oltre 200 maratoneti al via dell’evento organizzato dal Club Super Marathon Italia. Una torta e un gagliardetto per celebrare questo straordinario traguardo di costanza, impegno e volontà. Correre più di 300 maratone un’impresa da elenco mondiale di plurimaratoneti.

Che emozioni ha vissuto una volta tagliato il traguardo della sua trecentesima maratona?

«Sinceramente? Ho pensato che finalmente i miei amici e tutti coloro che mi supportano non mi avrebbero più rotto le “scatole”. Tutti a dirmi, “dai, dai, ormai devi arrivare a 300”, questo traguardo era quasi diventato un incubo. Ma in realtà sono molto contenta e ancora emozionata, se penso solo che a gennaio ero a 283 maratone fatte».

Come e quando ha iniziato a correre?

«È stato per puro caso. La definirei una “folgorazione sulla via di Damasco”. Un giorno ho visto delle ragazze correre in Restera e mi ha è scattata come una molla dentro e ho detto “Voglio correre una maratona”. Mio marito inizialmente era contrario, era preoccupato che mi potessi fare male, ma adesso è lui che mi organizza le trasferte in giro anche per il mondo».

Quali sono le maratone più belle che ha corso?

«Ho corso davvero in posti magnifici, dal Monte Bianco al deserto del Sahara, dalle Hawaii alla muraglia cinese, dall’Islanda alla Monument Valley nella Stati Uniti, in una corsa di 50 km con gli indiani. Ricordo le 6 maratone major, Chicago, Boston, New York, Londra, Berlino e Tokyo. Ma sono anche affezionata alle maratone di casa, come quella di Treviso, della quale ho corso tutte le edizioni, quella di Venezia, quella di Padova, la mia prima».

Perché le piace correre? Come mai si è così appassionata ad uno sport di grande fatica?

«Per il contesto: partecipare alle gare ti da l’occasione anche di visitare luoghi che non conosci. Mi piacere correre perché mi estraneo dal mondo, sono io e basta, non c’è un avversario. La strada è larga, non ci sono corsie, ognuno fa il suo. Poi ci sono anche le fasi in cui corri in compagnia, fai amicizie, chiacchieri, ti sostieni. E poi vogliamo parlare della gioia di aver conquistato una medaglia di finisher? Tagliare il traguardo regala una felicità indescrivibile».

Edi, fino a quando continuerà a correre?

«I 70 si avvicinano, ma vedo tanti compagni anche più grandi correre e a volte correre anche più veloci di me. Lo farò fino a quando mi divertirò». 

 

 

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