UNDICESIMA STAGIONE - 2018
DIARIO TREVIGIANO
A cura di Franco Piol
Lutto: addio
a Magalì Vettorazzo
Una triste notizia per l’atletica italiana. Si è spenta ieri a Firenze all’età di 76 anni Magalì Vettorazzo, prima azzurra della storia a superare i 6 metri nel salto in lungo e una delle migliori di sempre a livello nazionale nelle prove multiple quando la specialità di riferimento era il pentathlon. Nata il 16 marzo 1942 a Preganziol (Treviso), ha partecipato alle Olimpiadi di Città del Messico nel 1968 e a tre edizioni degli Europei. In tutto ha indossato 32 maglie azzurre, tra il 1960 e il 1971. Nella sua carriera ha conquistato 18 titoli tricolori individuali: 7 nel lungo, 7 nel pentathlon, 3 sugli 80 ostacoli e uno nei 100 ostacoli, di cui ha inaugurato la lista dei primati nazionali con 14.0 manuale nel 1969. Ha stabilito più volte il record italiano anche nel pentathlon, fino a 4342 punti, e nel lungo portandolo a 6,11 nel 1963 dopo il 6,01 del 19 agosto 1962 ad Aosta.
In questo momento di dolore, ai familiari vanno le più sentite condoglianze del presidente FIDAL Alfio Giomi e dell’atletica italiana tutta.
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“Ciao, gioietta mia!”
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Ero un ragazzino innamorato dell’atletica. In particolare della nostra atletica trevigiana. La seguivo attentamente negli anni cinquanta, soprattutto verso la fine. Era il momento magico dei vari Meneguzzi, Bortolozzi, Tauro, Cocchetto e company. Eppure mancava qualcosa: la magia e la bellezza di una presenza femminile, forte, brava, bella e determinata. Allora sei apparsa tu, Magalì, un vero e proprio tsunami che ha sconvolto gli allora rigidi parametri dello sport femminile trevigiano e nazionale. Forte, caparbia, rigorosa hai dato al mondo dell’atletica una lezione di forza, di umiltà e di eleganza senza pari, cavalcando leggera gli ostacoli, volandoci sopra , forte del tuo essere veloce e determinata oltre i sei metri di un salto legato alla storia dell’atletica italiana, forte in tutti i sensi, in tutte le discipline. E allora sei diventata il mio orgoglio, ma mia personale “gioietta”, tanto da spingermi allo stadio romano per gridare solitario a perdifiato il tuo nome: Magalììììì!!!
Tu lo sentisti, credo, e cercasti tra la folla di indovinare un volto, quello giusto e, con lo sguardo a traguardare l’infinito, donasti a me, a Roma, all’atletica di sempre il tuo bel sorriso.
E quel sorriso è qui, stampato indelebilmente nel mio cuore e ancora mi accompagna, luminoso a darmi luce e calore anche e soprattutto ora che non ci sei più.
Sto preparando un dovuto, caloroso omaggio alla più grande atleta trevigiana di tutti i tempi!
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SPARSI IN TUTTO IL NORD ITALIA
BEN 15 TREVIGIANI
NELLA FINALE D’ORO A MODENA
Trevigiani dovunque. Praticamente disputano la loro (nostra) finale d’oro di Modena altrove
Vediamoli insieme. 100/200/staffetta 4×100m con Nicola Martorel (Brugnera); 3000 siepi Stefano Ghenda (Marcon); 110hs Paolo Dal Molin (Fiamma Oro Padova - saprete tutti che: arriva all’atletica leggera attraverso un percorso sportivo che lo ha visto giocare a calcio nelle giovanili dell’Alessandria, a pallavolo e a basket. Nato in Camerun da mamma Liliane da Montebelluna (Treviso), da cui Paolo assumerà orgogliosamente il cognome, fino all’età di sette anni ha vissuto a Yaoundé per poi trasferirsi a Giarole (AL). Da ragazzo frequenta le scuole nell’alessandrino ad eccezione di un paio d’anni passati in Francia. - da “AtleticaMe” -); marcia 10 km. Leonardo Dei Tos (Bolzano); 1500m. Gloria Tessaro (A.Vicentina); asta, Matteo Miani (Assindustria Padova) e Tommaso Sciannimanica (Brugnera); triplo, Fabio Camattari (Marcon) e Antonio Casagrande (Brugnera); alto, Stella Tronchin (Rovereto); lungo, Martina Lorenzetto (Bracco Milano); peso, Loris Barbazza (Marcon) e Mattia Vendrame (Brugnera); martello, Elisa De Checchi (Rovereto=; giavellotto, Annamaria Fisicaro (Rovereto). E mancano i “militari” dellle Fiamme Gialle, come Giulia Viola e Mauro Fraresso, dei Carabinieri come Antonio Fent. Che ne dite? Magari rischiamo di vincerla noi la finale ORO nazionale!!!
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