Agosto 29th, 2015

DIARIO TREVIGIANO

A cura di Franco Piol

 

 

 

 

 

 

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La pista riapre: a Cles il Meeting Melinda

ZANATTA BOTTA DA 7,10!

Maggiolo 12”46 (e 58”64)

RITORNO DI MARCO MARTINI: 100m 11”11

 

Con il meeting Melinda a Cles, l’atletica in pista riapre i battenti per la parte conclusiva della stagione atletica 2015.

La ripresa premia subito l’amico Jacopo Zanatta, secondo nel lungo con la misura di 7,10, nuovo personale, superiore di un centimetro a quello indoor realizzato a Padova il 24 gennaio di quest’anno; Lorenzo Bonafede è soltanto quarto a 6,89. Qui esordisce sui 100m. Marinella Maggiolo, (nella foto qui sotto, del 2000!) quarta in 12”46 mentre si piazza seconda sui 400m. corsi in 58”64. Seconda anche la discobola Elena Sartori con un lancio di 36.63 (sulla veterana Laura Vanzin, sesta con 31,50).

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Negli 800m. tempi standard per Massimo Furcas, decimo in 1’55”37 (Riccardo Favarato sotto i 2 minuti in 1’59”14) e per Agnese Tozzato in 2’24”04 (ritirata Irene Vian). Meglio sui 1500m. con Leonardo Bidogia, quarto in 3’52”59 su Mattia Stival, sesto in 3’53”18; davvero brave Anna Busatto, sesta in 4’34”16 ed Erica Lapaine, dodicesima in 4’45”84 (ritirata Valentina Bernasconi e Michela Zanatta non partita). Assente sugli ostacoli alti Giacomo Zuccon.

Buon ritorno sui 100m. di Marco Martini, terzo assoluto in 11”11 che fa ben sperare ancora, vento permettendo, di scendere sotto gli undici secondi.

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DI CORSA A FELTRE: C’E’ IL GIRO DELLE MURA

27^ edizione della prestigiosa manifestazione su strada

 

28 agosto 2015

Una serata di corsa sulle strade bellunesi. Sabato 29 agosto, a Feltre (Belluno), organizzato dallAssociazione Giro delle Mura-Città di Feltre (tel. 0439-2420), va in scena il 27° Giro delle Mura (www.girodellemura.it), una delle più classifiche e prestigiose corse su strada venete. Alle 18 la gara per le categorie seniores maschili e femminili (10 km). Seguiranno il Campionato Europeo dei Vigili del Fuoco (10 km), alcune gare giovanili e la Running Seven Laps, una corsa ad eliminazione. Alle 22 la gara internazionale maschile ad invito per il settore assoluto (9,5 km). ULTERIORI INFO

 

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ATLETICA GIOVANILE TREVIGIANA ora meno talentuosa ma più che mai IMPORTANTE.

5^ parte LA SCUOLA il punto d’incontro

di Francesco Storgato

L’attuale contesto sociale è profondamente diverso da quello delle generazioni precedenti in cui; stare fuori all’aperto per giocare, correre e andare in bicicletta, costituivano per la maggioranza dei ragazzi, normali attività quotidiane. Al giorno d’oggi, per moltissimi ragazzi, la situazione è quella di vivere in spazi più ristretti e dotati di ogni comfort che di fatto, eludono qualsiasi genere di sforzo fisico. Abbiamo fatto un consistente passo indietro, camuffato da progresso, e ci ritroviamo sempre con più giovani con mancanza d’attitudine sportiva. La parola d’ordine, più che mai necessaria, è MOVIMENTO, anzitutto per non ritrovarsi con bambini, adolescenti e in futuro persone adulte, sedentarie, in sovrappeso, con scarse capacità coordinative, d’equilibrio statico e dinamico. In sostanza il movimento visto come mezzo preventivo per non incorrere in patologie che possano compromettere una vita sana ed equilibrata.
Il compito primario della scuola consiste nel preparare al meglio i giovani per la vita adulta, dal vista più intellettuale che fisico, coinvolgendo tutti i ragazzi, anche chi ha meno attitudine o non possiede una motivazione sportiva su cui far leva per stimolarli ad apprezzare un livello minimo di movimento.
Nella scuola primaria (elementari) l’attività motoria, pur essendo prevista dai programmi ministeriali, viene praticata con un orario limitato e là dove, ambienti e strutture permettano di sviluppare adeguatamente la confidenza e l’abitudine al movimento. L’atletica leggera è una disciplina sportiva che ben si adatta alle capacità di tutti i bambini e può rappresentare l’espressione più naturale della motricità multilaterale e polivalente. Proposta in forma ludico-motoria, consente ai bambini di acquisire un proprio schema corporeo, una serie di schemi motori di base e delle capacità coordinative e condizionali.
Nelle medie inferiori l’educazione fisica ha un reale problema; le poche ore a disposizione non permettono d’incidere concretamente rispetto al potenziale che potrebbe offrire, i ragazzi sarebbero meno frustrati e i psicologi lavorerebbero di meno. Può rispondere ad una serie di bisogni degli alunni preadolescenti, ad esempio; l’acquisizione dello sviluppo delle proprie abilità motorie, della cultura sportiva che favorisca la conoscenza dei valori, ma anche dei pericoli dello sport, della capacità di tollerare il senso della fatica, del dolore, delle piccole frustrazioni ed inoltre può promuovere lo sport praticato, che consente agli alunni l’avvicinamento alle società sportive del territorio, Sicuramente non mancano gli alunni che trovano nello sport attivo un’occasione eccezionale di perfezionamento, di comportamenti volitivi e determinati per il raggiungimento di un risultato sportivo.
Sono tantissimi gli atleti, a tutti i livelli, che hanno iniziato con i Giochi della Gioventù (ora si chiamano Giochi Sportivi Studenteschi), da li hanno avuto modo di scoprire l’atletica, praticarla e ottenere soddisfazioni personali. Per tanti anni questo tipo di manifestazioni sportive scolastiche, hanno avuto un ruolo di reclutamento determinante, si è trattata di promozione diretta fatta a scuola in grado di coinvolgere la quasi totalità delle scuole italiane (medie inferiori e superiori). Da una quindicina d’anni questo interesse ha cominciato a venir meno e aggiungendo i recenti tagli all’istruzione, di fatto la partecipazione si è ridotta drasticamente. Ultimamente quel poco che viene fatto, spesso si ferma alla fase d’istituto (senza proseguire con la fasi successive; comprensoriali, provinciali, regionali e nazionali). Sono venuti meno i fondi necessari per portare gli alunni nelle trasferte e per riconoscere agli insegnanti il lavoro extrascolastico per preparare adeguatamente gli alunni e contestualmente sono venute a mancare le occasioni per interessare maggiormente chi avrebbe avuto la possibilità di apprezzare l’atletica e in linea teorica intraprenderne l’attività.
Cosa rimane come interesse comune tra il mondo dello sport e quello scolastico? Il punto d’incontro comune è il territorio dove si opera. Nel programmare un’attività sportiva scolastica, la scuola ha bisogno/piacere di essere supportata da personale e strutture idonee che favoriscono lo svolgimento finalizzato ad una buona riuscita della manifestazione. Per le società sportive le occasioni di visibilità sono certamente da sfruttare, soprattutto quelle sul proprio territorio. Pur seguendo percorsi istituzionali diversi, la scuola e le società sportive dovrebbero “dialogare” in una condivisione, per ottimizzare le risorse e per garantire una proficua organizzazione degli interventi formativi. I beneficiari delle attività programmate sono gli stessi alunni, giovani del territorio che crescono imparando. Magari sono più attratti da novità tecnologiche (con giochi virtuali), ma scuola, società sportive e associazioni tutte, rivestono verso di loro anche una funzione sociale di formazione, aggregazione e…salute.

 

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